La seconda sezione del Tribunale penale di Lecce ha disposto una misura di sorveglianza speciale nei confronti dell'ex presunta veggente brindisina Paola Catanzaro e di suo marito, Francesco Rizzo. Nei confronti di entrambi è in corso di svolgimento un processo a Brindisi che dovrà far luce sulle presunte truffe poste in essere dalla donna.

Ricordiamo che la Catanzaro è balzata agli onori della cronaca alla fine degli anni '90, quando in tutta la provincia di Brindisi si sparse la voce di alcune presunte apparizioni della Vergine nella sperduta chiesetta sita in contrada Uggio, località poco distante dal capoluogo.

All'epoca la veggente era un uomo - Paolo Catanzaro appunto - e solo in seguito ad una serie di operazioni è diventata donna.

Di recente sono state presentate diverse denunce a carico della Catanzaro, accusata di aver truffato molte persone - portandole addirittura sul lastrico in alcuni casi - perché l'indagata avrebbe chiesto ingenti somme di denaro alle sue presunte vittime. La prima a rivolgersi alle autorità giudiziarie per riportare quanto sarebbe accaduto prima e dopo le apparizioni è stata Isabella De Bellis, medico barese

Inoltre i giudici hanno disposto la confisca di alcuni beni di proprietà della coppia, come l'abitazione al rione Casale - sempre a Brindisi - un trullo a San Michele Salentino, due autovetture e vari conti correnti.

Dieci giorni di tempo per appellare la decisione

Mentre si attende che il processo entri nel vivo il 22 maggio, il tribunale ha dunque predisposto tre anni di sorveglianza speciale. La coppia non potrà uscire di casa prima delle 6 del mattino, e dovrà rientrare entro le 21. Nel corso della prossima udienza verrà ascoltato un ex amico dei due, diventato nel frattempo uno dei principali accusatori: si tratta di Michele Balena, un imprenditore di Bari che ha denunciato di essere stato truffato dalla Catanzaro.

Quest'ultima, stando alle accuse, avrebbe guadagnato diversi milioni di euro, e nel frattempo sarebbe diventata anche una nota showgirl.

La storia della Catanzaro e delle presunte truffe è emersa anche grazie alla trasmissione Mediaset "Le Iene", che in questi anni ha realizzato numerosi servizi sul caso. Gli avvocati dei coniugi hanno 10 giorni di tempo per appellare la decisione presa dalla corte leccese.

Vicenda complessa

La storia della Catanzaro è davvero molto delicata, nonché complessa. Sono davvero tantissimi i personaggi che ruotano intorno a questa vicenda ma, per dovere di cronaca e completezza d'informazione, bisogna sottolineare che non tutti i fedeli che in questi anni si sono recati alla chiesa di Uggio hanno sporto denuncia. È il caso, ad esempio, di un commercialista originario del Veneto, Vittorio Boraso, che ha donato nel corso del tempo circa 2,8 milioni di euro alla presunta veggente.

Quasi certamente nei prossimi giorni potranno esserci ulteriori novità, magari proprio grazie alle testimonianze che verranno raccolte in tribunale.