“Ho perso i compagni della mia vita”. Non si dà pace Awais Muhammad, 19 anni tra pochi giorni: il ragazzo ha visto i due fratelli Hassan e Waqas, di 17 e 16 anni, affogare davanti a lui nelle acque del lago d’Iseo, a Tavernola Bergamasca (Bergamo) nel pomeriggio di venerdì.

Il Corriere della Sera lo ha raggiunto nella casa di Azzano San Paolo, sempre nella Bergamasca, in cui vive con i genitori, distrutti dal dolore. Poteva morire anche lui, ma è riuscito a non annegare grazie ad un salvagente lanciato da un altro bagnante. Nessuno dei tre sapeva nuotare: stavano facendo un bagno a due passi dalla riva quando è avvenuta la disgrazia.

Il giovane mostra all’inviato anche un selfie che si erano scattati alcuni istanti prima della tragedia. “L’acqua ci arrivava all’altezza della vita – spiega Awais – ci siamo messi in ginocchio per far sembrare che stessimo nuotando nell’acqua alta”.

La testimonianza di Awais Muhammad

Ad un certo punto i ragazzi si sono allontanati un po’: Hassan è stato il primo a scivolare in un punto in cui non appiedava più perché l’acqua diventava improvvisamente profonda. Immediatamente Waqas ha cercato di aiutarlo, spingendosi anche lui dove non riusciva a toccare. Awais ha ancora negli occhi le immagini delle braccia dei due fratelli che si muovono freneticamente per cercare di rimanere a galla: anche lui ha provato ad avvicinarsi, mettendosi ad urlare.

Inizialmente i presenti non si sono resi conto di quello che stava accadendo, poi qualcuno ha lanciato la ciambella al giovane, mentre altri si sono tuffati per cercare di recuperare i due fratelli ormai andati giù. I soccorritori li hanno trovati a tre metri di profondità dopo una mezz'ora, ancora abbracciati, in un ultimo disperato tentativo di salvarsi.

Polemiche su di un presunto ritardo nei soccorsi

Il personale medico ha cercato in tutti i modi di rianimare i due, che però sono morti dopo alcune ore: Waqas, il più piccolo, è spirato verso le 23 agli Spedali Civili di Brescia, mentre Hassan, che era arrivato dal Pakistan – Paese d’origine della famiglia – solo tre giorni prima, il 13 agosto, è deceduto un’ora dopo a Bergamo.

I genitori hanno assistito impotenti alla tragedia dalla sponda del lago: vivono in Italia nel 2009.

Tutti insieme si erano recati a fare un picnic a Tavernola, come era già accaduto altre volte in passato. Ora Awais si lamenta della lentezza con cui si sarebbero mossi i soccorsi; ma Il coordinatore della centrale del 118, Raniero Rizzini, ha spiegato come i tempi impiegati siano risultati essere nella norma. Sono immediatamente partite un’idroambulanza, un‘ambulanza da Sarnico ed un elicottero, alzatosi in volo da Bergamo, ai quali in seguito si sono aggiunti i sommozzatori dei vigili del fuoco, altre ambulanze ed un ulteriore elicottero da Brescia. In tutto, come detto, è trascorsa mezz'ora, dal primo allarme fino al recupero dei corpi.