Uno sbaglio nell'etichettatura dei farmaci e una mescolanza pericolosa di principi attivi per un errore interno all'azienda produttrice. Secondo la spiegazione fornita dal Ministero della Salute, un errore ha trasformato 17 bambini spagnoli in "lupi mannari". Non è una favola nera o la sceneggiatura di un film horror, ma il resoconto di un disguido farmacologico forse senza precedenti nella storia umana. Un caso di cui dà notizia la stampa spagnola e che sta facendo il giro del mondo, suggestionando l'immaginario collettivo.

Le autorità iberiche hanno registrato nella regione della Cantabria, a Valencia e a Granada, 17 casi di crescita abnorme di capelli e peli su tutto il corpo di piccoli pazienti, tutti accomunati dall'esigenza di curare il reflusso; e invece, a causa di un errore interno a una società farmaceutica, è stato somministrato un principio attivo usato per il trattamento della caduta dei capelli.

Mostruosa trasformazione

Dà bene l'idea dei momenti difficili e sconvolgenti vissuti da 17 famiglie spagnole, la testimonianza raccolta dai media di una madre che ha assistito, spaventata e incredula, alla mostruosa trasformazione del figlio, senza capire cosa stesse accadendo e chiedendosi se fosse reale quello che i suoi occhi vedevano. In poco tempo, fronte, guance, braccia, gambe e mani del bambino, si sono coperte di peli trasformandolo in una sorta di "lupo mannaro". In 17 hanno cambiato il loro aspetto, diventando "bambini lupo", dopo aver assunto un farmaco contaminato. I primi casi sono stati segnalati a luglio, ma solo dopo alcune indagini si è capito quale fosse la causa del fenomeno.

Come deciso dall'Agenzia spagnola per i medicinali e i prodotti sanitari (Aemps), tra luglio e agosto, 50 lotti del prodotto confezionato dalla Farma-Química Sur SL sono stati ritirati dal mercato. Il farmaco è a base di omeprazolo, principio attivo utilizzato per curare reflusso gastroesofageo e indigestione. Per colpa di uno errore da parte della società produttrice, il farmaco è stato contaminato con minoxidil, un composto chimico utilizzato per contrastare l’alopecia e che stimola, di conseguenza, l'ipertricosi, la crescita eccessiva di peluria.

L'Aemps, dopo aver lanciato l'allarme, consiglia a chiunque sia in possesso del medicinale, di portarlo presso la farmacia dove è stato acquistato e di rivolgersi subito a un medico per sottoporsi a un'adeguata terapia.

Sindrome del lupo mannaro

Per definire il caso spagnolo, è stata usata l'espressione "sindrome del lupo mannaro", ma la formula è impropria perché in realtà è stata classificata in questo modo una malattia rara e non una reazione avversa a un farmaco, che è ciò che è accaduto ai 17 bambini.

Sui loro corpi, infatti, si sono evidenziate le conseguenze dell'effetto collaterale da assunzione di minoxidil. Ovviamente, dopo la diagnosi, la somministrazione del farmaco è stata interrotta ed è già stata riscontrata una diminuzione della peluria, ma in alcuni casi occorrerà attendere delle settimane prima che avvenga la scomparsa totale dei peli.

La sindrome del lupo mannaro dovuta a un'alterazione genetica, fu descritta per la prima volta dal naturalista italiano Ulisse Aldrovandi nel 1648, a proposito di una famiglia portata dalle isole Canarie in Francia e trattata come un fenomeno da baraccone per le sue caratteristiche anomale. Anni fa, la scoperta in Messico nella città di Loreto, nello stato centrale di Zacatecas, di una famiglia in cui tutti i componenti, sette uomini e sei donne, avevano una peluria eccessiva, come spiegato da Ramón Grimalt, professore di dermatologia presso la facoltà di medicina e scienze della salute dell'Università internazionale della Catalogna.

Nel 2014, la regista messicana Eva Aridjis ha raccontato la vita di questa famiglia nella pellicola "Chuy, il lupo mannaro", per documentare la ricaduta sociale di questa difficile condizione esistenziale. La regista ha trascorso un anno e mezzo con Jesus Aceves, il personaggio principale del film soprannominato "Chuy", e la sua famiglia. Jesus che ha avuto anche problemi di dipendenza dall'alcol, però, negli anni, è diventato una star del circo e insieme alla sua famiglia gira il mondo. Al mondo sono documentati 50 casi simili e la malattia in questione è uno di 16 rari tipi d'ipertricosi.