Era andata in pizzeria con gli amichetti come tante altre volte. Del resto in quel locale conoscevano bene Maria Vittoria Salvadori e la forma di allergia alle proteine del latte con cui conviveva da tempo. Eppure qualcosa non ha funzionato: così venerdì scorso la ragazzina di 12 anni è stata colta da una crisi che ne ha causato la morte. La procura di Treviso ha deciso di aprire un fascicolo contro ignoti per l’accaduto e disposto l’autopsia sul corpo della ragazzina. La serata nel locale di Visnadello, una frazione di Spresiano, in provincia di Treviso, insieme a quattro coetanei era cominciata nel migliore dei modi.

Poi, verso le 21, la giovane ha telefonato alla madre per chiederle di passare a prenderla: mentre si trovava nel locale ha iniziato a sentire i sintomi della sua allergia. La piccola ha aspettato l’arrivo dei genitori: una volta a casa la mamma le ha somministrato degli antistaminici che sono sembrati essere riusciti a farla stare un po’ meglio.

La ragazzina è spirata tra le braccia del padre

Tuttavia, dopo essersi ripresa fino al punto di voler uscire di nuovo per tornare dagli amici con cui aveva iniziato la serata, è arrivato un nuovo malore. La seconda crisi è sopraggiunta proprio quando era appena uscita di casa. La giovane è stata immediatamente soccorsa dai familiari stessi, che hanno pure avvertito il 118.

Ma questa volta non c’è stato nulla da fare per salvarla, vista la gravità dello shock anafilattico che l’ha colpita. Infatti già altre volte Maria Vittoria aveva subito un simile incidente: ma in questo caso non c’è stato nulla da fare, a differenza di quanto era avvenuto ad esempio solo un mese fa, durante una vacanza della famiglia in Egitto.

Quella volta il tempestivo intervento dei genitori, molto scrupolosi e aggiornati sulle possibili terapie contro l’allergia, ha permesso di salvare la vita alla 12enne. Purtroppo stavolta non è stato possibile fare nulla: la bimba è morta tra le braccia del padre, implorando aiuto perché non riusciva più a respirare.

L’impegno dei genitori della 12enne scomparsa

I familiari della 12enne non sanno ancora come sia potuto avvenire il contatto con gli allergeni e non vogliono colpevolizzare il personale della pizzeria, in cui Maria Vittoria era conosciuta fin dalla nascita. Inoltre la madre della bimba si era raccomandata come al solito con il gestore del locale, che aveva adottato tutte le precauzioni possibili, sin dal momento della prenotazione. Forse è bastato solo un attimo di distrazione da parte di qualcuno. “Vogliamo dare un significato alla morte di nostra figlia — ha spiegato il padre — nei prossimi mesi ci impegneremo per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori sul tema delle allergie, magari creando un’associazione”.

Del resto, come ha spiegato al Messaggero Mario Di Gioacchino, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), ogni anno in Italia muoiono 40 persone per shock anafilattici, spesso dovuti ad allergie alimentari rimaste sconosciute fino al momento della tragedia. Tra i giovani è poco utilizzata anche la penna salvavita, con adrenalina, che viene regolarmente impiegata solo da un minore allergico su mille. Due milioni di persone, pari al 3,5% della popolazione in Italia soffrono di allergie agli alimenti: tra le più diffuse c'è proprio quella al latte vaccino.