La Direzione distrettuale antimafia di Roma ha presentato il conto al clan Spada di Ostia, al termine di un lunghissimo processo, cominciato nel 2018. Il 25 gennaio di quell'anno infatti un maxi-blitz eseguito dalle Forze dell'Ordine mise fine ad un brutto periodo per la cittadina laziale. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, il sodalizio criminale si era impossessato illecitamente di tantissime attività commerciali che, come sottolinea il pm Mario Palazzi, erano state conquistate come se si fosse nel gioco del Risiko.

La richiesta è stata effettuata nell'aula bunker del carcere di Rebibbia.

I magistrati del pool antimafia hanno chiesto ben tre ergastoli a Carmine, Roberto e Ottavio Spada (detto Marco), questi ultimi sono ritenuti boss dello stesso clan. Sono in totale 208 gli anni di carcere chiesti per il sodalizio, che è stato giudicato di stampo mafioso.

Contestati omicidi ed estorsioni

Al termine di ben quattro giorni di requisitoria, i pubblici ministeri Ilaria Calò e Mario Palazzi hanno formulato le richieste di carcerazione ai giudici. Agli Spada vengono contestati omicidi per eliminare i membri del clan rivale, fino alle estorsioni e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono 24 gli imputati che hanno scelto il rito ordinario per poter essere giudicati.

Secondo quanto riferisce Repubblica, sulle sue pagine online, gli Spada avrebbero organizzato degli attentati insieme ai membri del clan Fasciani, e addirittura Carmine avrebbe subito episodi del genere che non sono stati mai denunciati.

Importanti sono state inoltre le testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, i quali hanno illustrato agli inquirenti quale fosse l'organizzazione gerarchica dell'associazione mafiosa e il ruolo ricoperto all'interno della stessa da ciascuno degli indagati.

Le altre richieste di condanna

I giudici hanno poi richiesto una condanna a 16 anni di carcere per Ottavio Spada, detto Maciste, e a 11 per Nando De Silvio, conosciuto con il nome di Focanera.

Inoltre lo stesso Ottavio era stato già condannato in Appello per la testata data al giornalista Daniele Piervincenzi. Per quest'ultimo episodio i pm hanno chiesto dieci anni pure per Ruben Nelson Alvez Del Puerto.

Inoltre, secondo quanto riferisce la giornalista di Repubblica Federica Angeli, sulle sue pagine social, alcune donne appartenenti alla famiglia Spada oggi in aula l'avrebbero insultata pesantemente.

La Angeli, come si ricorderà, ha infatti svolto una puntuale inchiesta giornalistica, grazie alla quale è emerso quanto stava succedendo in città. Numerose sono state le sue denunce all'autorità giudiziaria: in seguito a ciò alla cronista è stata affidata una scorta.