La città di Brindisi è ancora sotto shock per quanto avvenuto la notte scorsa al rione Perrino, dove in via Tevere, intorno all'una del 10 settembre, il 19enne Giampiero Carvone è stato raggiunto da almeno tre colpi d'arma da fuoco, precisamente sparati con una pistola calibro 7,65. Al momento la dinamica della sparatoria è al vaglio della Squadra Mobile. Gli agenti sono diretti dal vice questore Rita Sverdigliozzi. Secondo le prime indiscrezioni che giungono dal capoluogo di provincia adriatico, pare che Carvone, come già detto in altri articoli relativi al caso apparsi su questa testata, è stato freddato sotto casa sua.

Non si sa inoltre se ad agire sia stata una o più persone. Fatto sta che chi ha sparato ha teso al giovane un vero e proprio agguato, su questo gli investigatori non hanno alcun dubbio. Anche il movente dello stesso è da chiarire. Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online, Brindisi Report, forse il ragazzo è sceso in strada a quell'ora perché aveva un appuntamento con qualcuno, forse proprio con colui o coloro che lo hanno freddato.

Zona sprovvista di telecamere

Via Tevere, ovvero la zona del delitto, sarebbe sprovvista di telecamere, quindi non c'è nessun occhio elettronico che potrebbe aver ripreso la scena. Secondo i poliziotti i colpi d'arma da fuoco sono stati sparati da distanza ravvicinata, comunque non a bruciapelo.

Dai primi riscontri investigativi si apprende che i proiettili hanno colpito una macchina, precisamente una Mercedes Classe A, distruggendo parzialmente anche il vetro posteriore della stessa. Sulla vettura ci sarebbero ben tre fori, segno questo che l'auto è stata colpita più volte, mentre il malcapitato sarebbe stato colpito da un solo colpo alla testa, che però è risultato fatale.

Se si considera questa ipotesi, sembra a dir poco difficile che l'omicida si trovasse sulla strada, per cui potrebbe aver preso Carvone di spalle: precisamente sarebbe giunto da un corridoio che collega due palazzine tra via Tevere e Corte Sele. La famiglia della vittima e gli stessi residenti non hanno riferito particolari che possano essere utili alle indagini.

Si attende l'autopsia

Al momento la salma del ragazzo si trova presso la camera mortuaria dell'ospedale Antonio Perrino di Brindisi, dove ieri sera il giovane è arrivato in condizioni disperate. Bisogna ricordare infatti che il 19enne non è morto in strada, ma dopo diverse ore presso il nosocomio brindisino. A lanciare per primo l'allarme è stato suo padre, che sulla sua pagina Facebook personale aveva chiesto alla gente di donare il sangue per poter salvare in qualche modo suo figlio. I sanitari hanno fatto davvero di tutto per poter strappare alla morte Giampiero Carvone, ma ogni tentativo è risultato vano.