Un brutto fatto di cronaca si è verificato martedì scorso 3 settembre a Cosenza, precisamente in via Macallé, una traversa del centralissimo corso Mazzini. Secondo quanto si apprende dalla stampa locale e nazionale, un uomo, non ancora identificato, ha tirato un calcio ad un bambino, figlio di una richiedente asilo, che si era soltanto avvicinato al passeggino, al cui interno c'era il figlioletto dell'aggressore. Una violenza inaudita e ingiustificata. Si teme che l'episodio possa avere uno sfondo razziale, visto anche il contesto in cui si è verificato.

Alla scena avrebbe assistito un passante, che immediatamente ha prestato soccorso all'infante, che si trovava in compagnia dei suoi due fratelli di 8 e 10 anni.

La madre era in attesa dal medico

Secondo le prime indiscrezioni che giungono dalla Calabria, pare che la madre del bimbo aggredito fosse in attesa dal medico. Per evitare che i due figli si annoiassero, visto che avrebbe dovuto attendere ancora diverso tempo, ha dato loro i soldi per potersi andare a comprare un gelato. L'aggressione è avvenuta poco dopo, quando il piccolo ha notato il passeggino e si è avvicinato per sbirciare dentro. Un gesto comune, di curiosità, che ha rischiato di trasformarsi seriamente in un dramma. Sul posto si sono immediatamente recati gli agenti di Polizia del commissariato di Cosenza, i quali hanno provveduto già ad acquisire i filmati registrati dalle telecamere della zona.

Si spera che i frame abbiano ripreso il tutto, e che quindi così facendo si possa risalire all'uomo che ha aggredito la vittima. Il tutto si è svolto intorno alle ore 19:00. Il bambino, secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, sarebbe stato portato anche in ospedale ma per fortuna non avrebbe riportato gravi conseguenze.

Il sindaco mostra solidarietà alla famiglia

Sulla vicenda non si è fatta attendere la risposta del sindaco del capoluogo di provincia calabro, Mario Occhiuto, il quale è rimasto abbastanza sconcertato da quanto successo nella sua città. Il primo cittadino mostra piena solidarietà alla famiglia del bimbo aggredito, e riferisce che questo episodio, anche se fosse solo cieca follia, non deve passare inosservato.

Secondo Occhiuto non si può tollerare un odio così inconsulto e cruento, specie nei confronti di piccoli bambini che non hanno nessuna colpa. Storicamente Cosenza, come tante altre città del Sud, è un luogo d'accoglienza. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori dettagli su questo episodio. Non è detto che, a stretto giro, chi indaga possa dare un volto e un nome all'aggressore, con tutte le conseguenze giudiziarie che questo comporterà.