"Sei mesi e ti spari", queste sono alcune delle parole pronunciate in un post apparso sulle pagine social del giornalista Rai Fabio Sanfilippo, nei confronti dell'ex vicepremier e Ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Il senatore leghista è stato invitato a togliersi la vita da parte proprio del cronista. Nel suo lungo post il professionista, che è anche caporedattore di Radio Rai 1, ha tirato in ballo la piccola figlia del leader del Carroccio, che ha solo sei anni. Su quest'ultima il giornalista ha usato parole ritenute altrettanto offensive, ovvero che "basta farla seguire da persone qualificate".

"Con la vita che eri abituato a fare tempo sei mesi ti spari nemico mio", questa la frase completa scritta da Sanfilippo nel suo post. La vicenda non è passata inosservata, e viale Mazzini avrebbe già avviato un iter disciplinare nei confronti del suo dipendente. Salvini si è molto adirato quando ha visto il post nei suoi confronti sui social.

Matteo Salvini: 'Giornalista pagato dagli italiani, ma come ti permetti?'

Come già detto, l'ex vicepremier è rimasto molto male da quello che ha scritto il giornalista. Verso lo stesso giornalista Salvini ha usato parole al vetriolo, ricordando allo stesso che lavora per un'azienda che fornisce un servizio pubblico, e tali atteggiamenti vanno contro la deontologia professionale a cui tutti i cronisti devono attenersi.

Il leghista poi definisce squallido aver messo in mezzo sua figlia, che ha solo sei anni, dicendo che la piccola ha bisogno in sostanza di un percorso di recupero. Tali dichiarazioni Salvini le ha fatte in diretta tv, precisamente durante la trasmissione "In Onda" su La 7. La Rai, con una nota, ha fatto sapere di prendere assolutamente le distanze da quanto scritto da Sanfilippo, e considera le parole usate verso il politico gravissime.

La condanna di Matteo Renzi

Tutto il mondo della Politica ha mostrato solidarietà verso il collega Salvini, anche il Partito Democratico. Ed è proprio Matteo Renzi a riferire che quanto successo supera il limite della decenza. L'ex segretario dei dem ha chiarito che continuerà comunque a lottare contro il leghista e le sue decisioni politiche, ma questo non autorizza nessuno ad usare parole offensive nei confronti di un esponente politico della nazione, nonché senatore della Repubblica.

Sicuramente nei prossimi giorni si potranno conoscere ulteriori dettagli su questo spiacevole episodio. Viale Mazzini ha comunicato che già all'inizio della prossima settimana emanerà ai suoi dipendenti disposizioni su come utilizzare i social network. Anche per i dem c'è bisogno di un nuovo codice per i giornalisti dell'azienda radiotelevisiva e non solo.