Questa mattina 17 settembre, il nucleo Ros dei carabinieri ha eseguito una vasta operazione di polizia in provincia di Lecce. La stessa ha mirato a smantellare un sodalizio criminale affiliato al clan Tornese di Monteroni, gruppo storico della Sacra Corona Unita. L'operazione, denominata "Armonica", ha portato al fermo di 22 persone, tutte accusate, a vario titolo, di estorsione, possesso illecito di armi e spaccio di droga. In azione, oltre ai Ros, sono entrati anche il nucleo cinofili dei carabinieri di Modugno e un elicottero del sesto Elinucleo di Bari.

Per diciotto dei soggetti arrestati è scattata la misura degli arresti domiciliari, mentre per altri quattro il gip presso la Procura di Lecce ha disposto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

A capo del sodalizio un 53enne di Carmiano

Secondo quanto stabilito dagli inquirenti, il sodalizio in questione operava tra le città di Carmiano, Veglie, Leverano, Porto Cesareo e Novoli. Carmianese era Fernando Nocera, un 53enne noto alle Forze dell'Ordine per essere uno degli esponenti di primo piano di questo gruppo ritenuto di stampo mafioso. Il Nocera in passato è stato già condannato in regime di 416 bis, l'articolo del codice penale che stabilisce le condanne in materia di reato per associazione mafiosa.

L'inchiesta portata avanti dagli inquirenti, non solo ha consentito di appurare il ruolo di primo piano svolto dallo stesso Nocera, ma gli investigatori hanno potuto notare come dopo l'arresto di Nocera il gruppo si stesse dotando di nuove leve. Importanti per stabilire questo particolare sono state le numerose intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate dai carabinieri.

L'arresto di Nocea avvenne lo scorso gennaio, dopo una maxi operazione antidroga che la Guardia di Finanza tenne a Napoli.

Il gip Cinzia Vergine: 'Rodata struttura criminale'

Le ordinanze di arresto nei confronti del sodalizio appartenente al clan Tornese sono firmate dal gip Cinzia Vergine. La stessa definisce il sodalizio come una "rodata struttura criminale", capace di estendere l'attività a buona parte della provincia leccese e nei comuni limitrofi alla stessa Carmiano.

Inoltre, un altro aspetto emerso durante l'attività investigativa posta in essere dagli inquirenti, è quello relativo agli ordini, i quali venivano impartiti dal boss direttamente dal carcere, grazie ai colloqui che questo intratteneva con la moglie. Fonte di guadagno per il gruppo era lo spaccio di droga. Attivi sarebbero stati inoltre i rapporti con un altro sodalizio criminale, stavolta gravitante attorno a Saulle Politi. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori particolari sull'operazione portata a termine questa mattina dai carabinieri.