Una scuola per aspiranti sacerdoti, il pio collegio Opera di Don Folci, sarebbe finito al centro di due inchieste parallele, una interna al Vaticano e l’altra portata avanti dalla procura di Roma. Si indaga su una serie di abusi compiuti nel corso del tempo nei confronti di uno studente: un lungo elenco di imposizioni ottenute con l’autorità che avrebbero creato una sudditanza psicologica nella vittima, impedendole di reagire alle angherie subite all'interno della struttura. Infatti l’Opera di Don Fulci è un convitto in cui le famiglie mandano i propri figli per permettere loro di frequentare gratuitamente il San Pio X, uno tra i più prestigiosi licei privati della Capitale.

I giovani ospiti escono ogni mattina per andare a lezione e tornano di pomeriggio nell’edificio – situato all’interno dello Stato Pontificio – per studiare e frequentare le funzioni liturgiche del Papa: molti di loro in futuro entreranno nelle gerarchie ecclesiastiche. Tra i tanti episodi sottoposti all’attenzione dei magistrati fa molto discutere quello delle molestie compiute all’interno della sacrestia della basilica di San Pietro, in cui sarebbero stati coinvolti due ragazzi coetanei.

Le indagini in Vaticano e quelle della procura di Roma

Dalle indagini è emerso che nel collegio si sarebbero sviluppate alcune relazioni morbose tra adolescenti, sfuggite di mano agli educatori anche a causa dello scarso controllo.

L’ex rettore della struttura, monsignor Enrico Radice, dovrà rispondere di omissioni per non aver fermato queste situazioni. Pochi giorni fa i magistrati della Santa Sede avevano chiesto di rinvialo a giudizio, insieme a don Gabriele Martinelli, il presunto autore degli abusi, un sacerdote che all’epoca dei reati contestati era un semplice studente.

Gli imputati sono già stati ascoltati dalle autorità giudiziarie vaticane. Contemporaneamente si è mossa la magistratura italiana: l’abitazione di don Martinelli in provincia di Como è stata perquisita alla ricerca di documenti, messaggi, immagini e video utili all’inchiesta. Inoltre una domanda di rogatoria internazionale è stata inoltrata al Vaticano, per i reati di violenza continuata ed abuso di autorità.

Ma non basta: la Procura dei minori di Roma si sta occupando degli abusi compiuti dal sacerdote quando era ancora minorenne.

Gli abusi tra ragazzi

Secondo i magistrati, a partire dal settembre del 2006, Martinelli avrebbe obbligato la vittima, più giovane di sei mesi, ad avere rapporti con lui in numerose occasioni: tra loro ci sarebbero stati in media due incontri alla settimana. Gli episodi non sarebbero avvenuti solamente all’interno della struttura – in particolare nella camera singola di Martinelli – ma anche nei luoghi limitrofi e un po’ in tutta la Città del Vaticano, fino all’episodio accaduto nella sacrestia di San Pietro. Il tutto si sarebbe svolto all’interno di un ambiente omertoso e poco trasparente, con dinamiche che non appaiono ancora del tutto chiare.

I vertici dell'istituto Don Folci hanno sempre negato ogni addebito, smentendo anche le dichiarazioni di un altro giovane coinvolto in vicende simili, Kamil Jarembowki, che aveva raccontato al giornalista Gianluigi Nuzzi la sua esperienza nel convitto, da cui era stato allontanato per comportamenti immorali.