È riuscito a svanire nel nulla per otto anni, dopo aver sterminato la famiglia; ma nelle scorse ore la lunga latitanza del “mostro di Nantes” è terminata, con l’arresto all’aeroporto di Glasgow, in Scozia. La vicenda di Xavier Dupont de Ligonnès, 50 anni, in Francia ha ispirato libri, documentari, programmi in tv e perfino un film. Per anni nessuno era riuscito ad avere sue notizie, tanto che erano circolate le ipotesi più inverosimili sulla sua sparizione. C’era chi pensava che fosse protetto dalla mafia corsa e chi diceva che in realtà fosse un agente segreto.

Ma alla fine il fuggitivo è stato tradito da qualcuno che conosceva la sua nuova vita: questa “gola profonda” ha fatto una soffiata alla polizia francese, avvisando della sua partenza da Parigi per la Scozia con un volo di linea. A quanto pare gli agenti non sono riusciti ad arrivare in tempo all’aeroporto Charles De Gaulle ed hanno deciso di avvisare l’Interpol. Il ricercato è stato bloccato dopo il suo atterraggio: era irriconoscibile, probabilmente dopo aver subito alcune operazioni chirurgiche al volto. È stato identificato solo grazie alle impronte digitali.

L’ultimo avvistamento prima di sparire nel nulla

L’uomo era stato ripreso per l’ultima volta dalle telecamere di sicurezza il 14 aprile del 2011 mentre ritirava 30 euro da un bancomat situato nella località di Roquebrune sur Argens, nella Francia meridionale.

Quella notte aveva dormito in un motel e poi si era allontanato a piedi: i testimoni avevano raccontato che in quella circostanza portava con sé una custodia simile a quella di un fucile. Poi non si era saputo più niente di lui: contemporaneamente era scomparsa anche l’intera famiglia di questo singolare personaggio, discendente da una famiglia nobile, amante della bella vita, ma oberato dai debiti.

Solo una settimana dopo gli ultimi avvistamenti, la polizia era riuscita a ritrovare nel giardino di casa i resti di tutti i suoi familiari fatti a pezzi, insieme a quelli dei due cani di famiglia, dei labrador.

Un mistero durato otto anni

La moglie Agnès, 48 anni, fervente cattolica ed insegnante di religione in una scuola privata di Nantes, ed i quattro figli – Arthur, di 21 anni, il diciottenne Thomas, la sedicenne Anne e Benoît, di 13 anni – erano stati drogati e poi uccisi, ciascuno con almeno due colpi di fucile alla testa.

Di Xavier invece nessuno ha avuto più notizie fino al fermo, avvenuto venerdì sera. Numerosi sono stati i presunti avvistamenti nel corso del tempo in Francia, ma anche in altri Paesi. Addirittura in molti ritenevano che si fosse ucciso subito dopo aver compiuto la strage, tanto da pensare a lui ogni volta che venivano ritrovati resti umani di sconosciuti nelle zone in cui era stato visto prima di svanire nel nulla. Ora tutti i connazionali aspettano che sia estradato per poter finalmente rispondere dei suoi delitti.