Tutti coloro i quali sono amanti della fisica o sono appassionati degli strumenti e della storia del cinema, stamattina avranno capito subito a chi era dedicato il doodle di Google. Il celebre motore di ricerca ha infatti deciso di omaggiare il fisico Joseph Antoine Ferdinand Plateau: oggi 14 ottobre è infatti il 218esimo anniversario della sua nascita, avvenuta nel 1801. Plateau ebbe un ruolo importantissimo nella storia del cinema grazie alla sua invenzione più celebre, il fenachistoscopio, detto anche fantascopio o fantasmascopio.

Joseph Plateau, l'inventore del fenachistoscopio

Joseph Plateau è noto a tutti per l'invenzione del fenachistoscopio nel 1832, col quale il fisico belga ebbe notorietà in tutto il mondo. Il nome dello strumento deriva dal greco e letteralmente significa "illusione ottica": tale strumento è costituito da due dischi che, ruotando a una certa velocità, permettono di visualizzare una animazione. Il senso di animazione è data proprio dalla velocità: imprimendo la giusta velocità di rotazione le immagini si susseguono più velocemente rispetto alla permanenza sulla retina, dando appunto il senso di animazione. Per questo motivo il fenachistoscopio di Plateau è considerato il capostipite del cinema: con tale strumento ottico, infatti, il fisico belga riuscì a essere uno dei primi a permettere di visualizzare delle immagini animate.

Ciò diede un impulso notevole al mondo del cinema in quanto dimostrò e divulgò l'idea che creare l'illusione di immagini animate fosse una cosa possibile. Oggi Plateau è considerato da molti studiosi come l'uomo ad aver anticipato il cinema 60 anni prima dei fratelli Lumière.

Joseph Plateau, una vita dedicata agli studi

Plateau, come già detto, nacque il 14 ottobre del 1801 a Bruxelles.

Fin da piccolo si innamorò della fisica, rimanendo affascinato dagli esperimenti e dalle dimostrazioni che venivano effettuate all'interno della scuola. Decise di approfondire questa passione iscrivendosi alla facoltà di fisica all'Università di Liegi: qui si laureò nel 1829.Dal 1835 iniziò a insegnare fisica applicata presso l'Università di Ghent.

Durante la sua carriera universitaria, prima da studente e poi da docente, Plateau si dedicò allo studio del comportamento della retina umana; studiando il funzionamento dell'occhio umano, infatti, il fisico belga rimase affascinato dal fatto che le immagini rimangano fisse sulla retina per qualche istante prima di scomparire (fenomeno oggi chiamato della "persistenza della visione" o "persistenza delle immagini sulla retina"). Per verificare il tempo effettivo di permanenza dell'immagine sulla retina, Plateau decise di fissare il sole in maniera diretta per circa 25 secondi . Esperimento pericolosissimo per la vista umana, tanto che Plateau divenne nella sua vecchiaia cieco: lo stesso studioso collegò la perdita della vista all'esperimento.

Plateau morì nel 1883 in Belgio.