La Germania ha deciso di fermare la vendita di armi alla Turchia. Ad annunciare il provvedimento è stato, nelle scorse ore, il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. Anche la Lega Araba ha condannato l'offensiva turca definendola "una minaccia per la sicurezza nazionale e per la pace internazionale" ed ha annunciato"misure urgenti" volte a fronteggiare l'aggressione contro la Siria,

La Germania dice stop alle vendita di armi alla Turchia

Heiko Maas, ministro degli Esteri tedesco ha dichiarato alla Bild am Sonntag, che la Germania non venderà più armi alla Turchia.

In questo modo si vuole frenare l'operazione militare intrapresa nel nord-est della Siria. Nel corso del 2018, la Turchia, ha acquistato da Berlino armi per 240 milioni di euro e la decisione - che ricalca l'iniziativa olandese - rappresenta una forte presa di posizione.

Solo ieri, il vicepremier olandese Hugo de Jonge aveva spiegato che lo stop alla vendita di armamenti alla Turchia durerà fino a quando le forze armate di Ankara continueranno ad attaccare le popolazioni curde. I Paesi Bassi, finora, avevano fornito ai turchi singoli componenti per sistemi d'arma (per un giro d'affari intorno ai 30 milioni di euro all’anno)..

Nelle scorse ore anche Ann Linde, ministro degli Esteri svedese, si è detta disposta a proporre al parlamento la decisione di sospendere la vendita d'armi.

In merito all'offensiva turca ha quindi precisato: "In Siria c'è un'escalation della violenza e si sta assistendo ad un'ingiustificabile azione militare ed a un crimine contro il diritto internazionale". "I curdi - ha concluso - pagheranno un prezzo elevato, mentre tutti noi dovremmo ringraziarli per il loro grande contributo nella guerra allo Stato Islamico"

L'esempio di Amsterdam è stato seguito anche dal governo norvegese e da quello danese, mentre gli Stati Uniti si sono detti pronti ad imporre sanzioni economiche alla Turchia.

Il nostro Paese - che fornisce armi ad Ankara per 366 milioni di euro all'anno - al momento non ha ancora preso una decisione in merito.

La Lega Araba pronta ad adottare misure urgenti

L'offensiva di Ankara non preoccupa solamente la Siria ed il mondo occidentale. Ahmed Aboul Gheit, segretario generale della Lega Araba (organizzazione internazionale degli stati del Nord-Africa e della penisola araba) ha definito l'azione militare turca nel Nord-est della Siria come un’invasione e un’aggressione alla sovranità di uno stato arabo.

Al termine di una riunione di emergenza convocata a Il Cairo, i diversi ministri degli Esteri appartenenti alla Lega Araba hanno chiesto ad Ankara di fermare l'offensiva e hanno diffuso un documento dove non solo si condanna apertamente l'operato della Turchia, ma si preannuncia l'adozione di misure urgenti per fermare l'aggressione contro la Siria. I vari stati membri, dunque, sono pronti a ridurre le relazioni diplomatiche e a cessare la cooperazione militare.