"Il delitto è stato efferato, nemmeno io so a cosa andrò incontro, sarà durissima da vivere per me e i miei figli. Io dico solo: non volete starci vicino? Non volete avere una parola di cordoglio? Non volete ritenerci delle vittime, perché siamo delle vittime? Abbiate almeno il buon senso di avere rispetto e tacere". Maria Cagnina si definisce una donna distrutta: per 18 anni, ha creduto di avere accanto il marito ideale, quindi un padre esemplare per i suoi figli. Le è crollato il mondo addosso ed ha scoperto nel coniuge un mostro ma, a suo dire, solo per un giorno, quello in cui si è consumato il femminicidio.

Alle porte di Palermo, il suo consorte, Antonino Borgia, ha ucciso la sua giovane amante, la 30 enne Ana Maria Di Piazza, che aspettava un figlio da lui: era incinta di tre mesi. L'uomo si è accanito su di lei con dieci coltellate e altri colpi di bastone, per poi abbanadonarla sulla statale 113 e occultare il corpo alla meno peggio con del fogliame. Maria, sconvolta e devastata come i suoi due figli, si difende e al contempo accusa chi in questi giorni, specie a Partinico dove la famiglia abita, la condanna perché continuerebbe in qualche modo a giustificare un criminale. Ha scelto la via dell'esposizione mediatica nel tentativo di dire la sua verità ed elaborare ciò che è inconcepibile. Dopo essere stata intervistata da NewsMediaset e dopo un collegamento con Pomeriggio Cinque ieri, ha parlato anche ai microfoni di Fanpage.

'Io dico passateci': la verità di una moglie

Maria si ritiene una delle vittime di questa terribile storia, al pari di Ana Maria che la vita l'ha persa, di sua madre e dei suoi familiari. Vittima dell'uomo che non riconosce più come suo marito e per cui ora prova "un odio e un rancore tremendo". Eppure, stando alle sue dichiarazioni, non intende abbandonare quest'uomo che ha commesso un delitto atroce, ha distrutto due famiglie ed ha lasciato lei e i due figli nella disperazione, anche economica.

"Posso odiare mio marito, ma fino al giorno prima era un marito affettuoso e un padre premuroso che non ha mai dato segni di violenza. Non riconosco in lui l'assassiono feroce. Vero, mi ha tradita, però mi amava", ha detto ieri intervistata dall'inviata di Pomeriggio Cinque.

Oggi, nella videointervista pubblicata da Fanpage afferma: "Con tutto quello che mi possono buttare addosso, io dico passateci.

Il giorno prima c'è il padre e marito, e poi ti diventa mostro". Parlando dei figli, sostiene che non hanno il ricordo del mostro, lo è stato per un giorno secondo Maria ma, fino alla domenica prima, per loro era il padre che li aveva portati a vedere la partita dell'Italia. Lo giustifica dicendo che i figli ora sanno che il loro padre "ha potuto fare del male", ma a loro non lo ha mai fatto. "L'uomo che conosco, che conoscevo non avrebbe mai fatto questo".

I figli hanno saputo quel che era accaduto nel peggiore dei modi: erano in caserma dove erano stati convocati con la madre. E quando hanno appreso di quale orrendo crimine si era macchiato il padre, non volevano crederci, pensavano si trattasse di un errore di persona.

Cionostante, Maria dice che vogliono andare a trovarlo in carcere e non impedirà l'incontro. Lei stessa, questo pomeriggio, è andata al carcere di Palermo dove è detenuto il marito per cercare di parlargli . "Mio marito pagherà, ma non resterà solo", ha detto da subito. Ha espresso il desiderio di incontrarlo, di poter avere un faccia a faccia con lui, guardarlo negli occhi, per capire perché sia accaduto l'impensabile. "Ancora adesso non riesco a capacitarmi". Ieri a Pomeriggio Cinque ha raccontato che con Ana Maria suo marito avrebbe avuto il primo rapporto a Ferragosto, lei era incinta di 3 mesi e avrebbe avuto un altro partner. Ma di tutte queste cose ne sarebbe venuta a conoscenza ora, ignorava che suo marito avesse una relazione extraconiugale.

Il papà dell'assassino: 'Certe volte le donne fanno andare fuori di testa'

A supportare Antonino Borgia, cercando in qualche modo di difenderlo, oltre alla moglie, è intervenuto pubblicamente l'anziano padre. L'uomo, intervistato da Mattino Cinque, sulle prime ha chiesto scusa alla famiglia della vittima, dichiaradosi incredulo per quello che è successo. Ha sostenuto di aver dato a suo figlio una certa educazione, senza mai alzare le mani.

Per questo padre, però, ci sono state quelle che definisce "incitazioni". Ha dato la colpa del delitto alla parità, alle donne che provocano e dicono delle cose che manderebbero gli uomini fuori di testa. Poi, ha aggiunto che la ferita della sua famiglia è profonda tanto quanto quella della famiglia della ragazza prché non sono cose accettabili.

Infine, ha precisato che lui, fino all'ultimo giorno, aveva dato consigli al figlio suggerendogli di stare lontano dai guai. Borgia, incastrato dalle telecamere di sorveglianza di una villa, reo confesso dopo molte ore d'interrogatorio, deve rispondere di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto.