Bruna Calegari, impiegata 59enne in servizio da oltre vent'anni al comune di Zandobbio (Bergamo) è stata trovata senza vita giovedì pomeriggio nel suo ufficio. Nelle ultime ore, sembra prevalere l'ipotesi del tragico, ed assurdo, incidente, ma più di un elemento non convincerebbe gli inquirenti. C'è attesa, dunque, per i risultati dell'autopsia in programma martedì.

Il ritrovamento del corpo

La morte di Bruna Calegari, 60 anni il prossimo gennaio, è un vero e proprio giallo. Alle ore 13 di giovedì 31 ottobre, la tranquillità degli uffici del piccolo municipio di Zandobbio, è stata spezzata da un tonfo proveniente dal primo piano.

Nessuno dei dipendenti presenti, però, se n'è preoccupato. Un'ora più tardi, quando il geometra Giacinto Corali, responsabile dell'Ufficio Tecnico ha ripreso il turno, è stato subito chiaro che quel rumore sordo sentito dai colleghi non era un semplice faldone caduto. A terra, prono, tra la scrivania e l'armadio, c'era il corpo senza vita di Bruna Calegari, impiegata modello che, spesso, si tratteneva oltre l'apertura al pubblico dello sportello.

Inutili i soccorsi arrivati dopo pochi minuti: il personale del 118 non ha potuto fare altro che decretarne la morte. Sul cadavere, sono state subito notate tre ferite: due più superficiali, all'altezza del petto e del collo ed una più profonda non lontano dal cuore.

Poco lontano, invece, sono state trovate le forbici dell'ufficio, dalle lunghe lame insanguinate, ed uno sgabello.

Incidente o omicidio?

Com'è morta Bruna Calegari? Per il momento, i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, stanno seguendo essenzialmente due piste: l'aggressione sfociata in omicidio ed il tragico incidente.

Nelle ultime ore, quest'ultima ipotesi sembra essere la più accredita: l'impiegata, infatti, conduceva una vita tranquilla, senza ombre, dividendosi tra la famiglia, il lavoro ed il sociale. Chi mai avrebbe potuto volere la sua morte? E per quale motivo?

Alcune cose, però, non tornano. Perché - si chiedono gli investigatori - la donna è salita sullo sgabello?

Se Bruna ha utilizzato il treppiede per riporre, su uno scaffale più alto, uno faldone, come mai il raccoglitore era ancora sulla scrivania, in ordine (come tutti gli altri documenti)? Inoltre, a che cosa le servivano le forbici?

È pur vero, però, che se l'impiegata fosse stata aggredita, sicuramente, avrebbe urlato, tentato di difendersi e, con ogni probabilità, durante la colluttazione, avrebbe rotto - o perso - gli occhiali (che le sono rimasti addosso). Nei giorni scorsi, il pubblico ministero di Bergamo Letizia Ruggeri, titolare delle indagini, ha annunciato che aprirà un fascicolo per omicidio.Si tratta di un atto dovuto in attesa dei risultati dell'autopsia in programma martedì 6 novembre, presso l' ospedale Papa Giovanni XXIII.