C'è un'altra morte misteriosa in Cile, dove il 21 novembre scorso è stata trovata senza vita la fotografa 38enne Albertina Martinez Burgos. Dopo El Mimo, si tratta del secondo caso del genere che accade nel Paese sudamericano, dove ormai da diverse settimane ci sono delle manifestazioni in piazza anche abbastanza violente. La Burgos stava documentando proprio le proteste di piazza che in queste ultime quattro settimane si stanno verificando in tutta la nazione sudamericana, dove le Forze dell'Ordine starebbero usando metodi repressivi violenti contro i manifestanti.

A destare il sospetto che la donna possa essere stata uccisa ci sono diverse circostanze: in primis dal suo appartamento mancano sia il computer che la macchina fotografica e inoltre sono spariti anche degli oggetti di valore. Al momento quella dell'omicidio è solo un'ipotesi che gli inquirenti stanno prendendo in considerazione, ma che si tratti effettivamente di un delitto deve essere ancora confermato. Diversi attivisti dei movimenti di protesta cileni però sono convinti che Albertina sia stata uccisa.

Segni di pugnalate sul suo corpo

Secondo quanto riferiscono alcune fonti locali, pare che sul corpo della donna siano state trovate tracce di violenza, in particolare i segni di pugnalate. A dare l'allarme sono stati i suo famigliari, i quali non la sentivano da diversi giorni e per questo sono andati a casa sua per vedere se tutto andasse per il verso giusto.

Proprio in quel frangente è avvenuta la scoperta del corpo esanime della fotografa.

Sul posto si è immediatamente recata la Polizia cilena, che ha eseguito tutti i rilievi del caso. La notizia del macabro ritrovamento è stata confermata anche dalla tv 24 horas, nonché da numerosi media cileni, in particolare dal quotidiano El Clarin.

Il gruppo Coordinadora Niunamenoschile sostiene che la 38enne stesse documentando proprio le violenze dei carabineros sui manifestanti.

La protesta in Cile

Questa situazione in Cile va avanti ormai da quattro settimane. Tutto è cominciato il 14 ottobre scorso nella capitale, Santiago, ma poi la questione ha assunto un carattere nazionale.

I cileni protestano contro l'aumento dei costi dei servizi pubblici e si scagliano contro le politiche adottate dal governo centrale.

Negli scorsi giorni anche il Presidente Sebastian Pinera ha confermato che effettivamente la Polizia ha usato dei metodi poco ortodossi per reprimere i manifestanti, parlando di un "uso eccessivo delle forza". Secondo Pinera i diritti umani non sono stati rispettati. Anche nel caso dell'artista di strada, Daniela Carrasco, appunto conosciuta come El Mimo, le organizzazioni umanitarie credono che la stessa sia stata uccisa, poiché è stata trovata addirittura impiccata. Sicuramente sulla situazione cilena ci saranno ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore.