Durante la conferenza stampa - che si è tenuta la scorsa mattina nella sede del Comando provinciale dei Carabinieri di Nuoro - gli investigatori dell’Arma hanno assicurato che quello effettuato negli scorsi giorni è probabilmente uno dei sequestri più consistenti di droga, armi ed esplosivo degli ultimi tempi. Settecento chili di marijuana di ottimo pregio, nascosti in alcune bustoni all’interno di alcune abitazioni del centro abitato di Orgosolo, sono stati infatti sequestrati dai Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Nuoro.

Che hanno anche recuperato 70 grammi di cocaina – sempre all’interno di diverse case in uso agli arrestati - oltre che due pistole calibro 7.65, una calibro 38, una calibro 9x21, tutte con la matricola abrasa e con diverse munizioni. Oltre a questo, i Carabinieri hanno anche sequestrato dodici saponette di esplosivo da cava in gelatina, per un peso totale di circa due chili, due metri di miccia a lenta combustione e 9 metri di miccia detonate. Ma anche 13 mila euro in contanti e 59 monete di epoca romana, databili tra il primo e il quinto secolo avanti Cristo. In manette – con le pesanti accuse di detenzione e spaccio di droga, detenzione di arma clandestina, miccia detonante, esplosivo, arma comune da sparo, materiale archeologico e ricettazione, sono finite tre persone.

Salvatore Musina, 51 anni di Orgosolo, Giovanni Giuseppe Mereu, 59 anni e il figlio Salvatore Luciano, che di anni ne ha 27, anche loro di Orgosolo. La droga sequestrata, una volta immessa nel mercato dello spaccio, avrebbe potuto fruttare oltre tre milioni di euro. Tutti gli arresti sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari, Teresa Castagna.

Ora Salvatore Musina e Salvatore Luciano Mereu sono rinchiusi in una cella del carcere nuorese di Badu ‘e Carros, in attesa di essere sentiti dal pubblico ministero che si occuperà del caso. Mentre Giovanni Giuseppe Mereu – nonostante le pesanti accuse – è stato scarcerato e attenderà libero il processo.

La conferenza stampa

L’operazione è stata esposta la scorsa mattina, durante una conferenza stampa nella sede del Comando Provinciale di Nuoro, dal responsabile del Nucleo investigativo, il maggiore Michele Cappa, con la collaborazione del capo del Reparto operativo, il maggiore Saverio Aucello e il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Franco di Pietro. L’importante sequestro di droga e armi – coordinata dal pubblico ministero della Procura di Nuoro, Ireneo Satta – ha impegnato per diversi giorni i Carabinieri del Reparto operativo di Nuoro. Che hanno collaborato con i colleghi della Compagnia del capoluogo di provincia e della stazione di Orgosolo. L’operazione è stata resa possibile grazie anche all'importante aiuto delle Unità Cinofile dello Squadrone Cacciatori di Abbasanta, che hanno agito insieme alle squadriglie di Nuoro e di Pratobello.

Il grosso quantitativo di droga - secondo i Carabinieri - sarebbe stato destinato alle piazze della provincia di Nuoro.

Un sequestro eccezionale

“La nostra è stata un’operazione davvero difficile – ha sottolineato il colonnello Franco Di Pietro, dirigente del Comando Provinciale, durante la conferenza stampa tenuta la scorsa mattina al Comando Provinciale dell’Arma – che sicuramente ha prodotto un sequestro così elevato di una quantità di sostanza stupefacente tra l’altro mai rinvenuta negli ultimi quindici anni in un centro abitato”. I Carabinieri sono anche convinti il grosso quantitativo di marijuana – nascosto in grossi sacchi – provenisse infatti da coltivazioni presenti nel territorio del nuorese ed in particolare ad Orgosolo.

Ora sarà necessario capire a chi si appoggiasse l’organizzazione per lo smercio della sostanza stupefacente, che avrebbe rifornito numerose piazze di spaccio di tutta la provincia di Nuoro ma non solo.