C'è una svolta sul caso del pensionato di 66 anni, Antonio Cosimo Stano, deceduto nel mese di aprile scorso a Manduria, nel tarantino, dopo che lo stesso fu trovato agonizzante nella sua casa e legato ad una sedia: l'uomo fu trovato dagli agenti della Polizia di Stato del locale commissariato. L'anziano, che era anche disabile, veniva vessato in continuazione, ormai da anni, da una banda di ragazzini del posto che lo insultava e picchiava. Infatti, secondo quanto riferisce la stampa locale, per dieci ragazzini appartenenti alla "banda degli Orfanelli" (questo il nome della baby gang) non ci sarà la reclusione in un carcere minorile, ma solo un periodo di messa alla prova, proprio per consentire a questi ultimi di riflettere su quanto compiuto e riabilitarli così nella società.

Solo per uno di loro l'autorità giudiziaria ha stabilito che costui venga citato in giudizio per la gravità degli atti di cui si sarebbe macchiato.

Accuse gravissime

Sui ragazzini finiti al centro di questa brutta vicenda pendono accuse davvero gravi: si va dalla tortura, fino alla violazione di domicilio e al sequestro di persona aggravato. A decidere ora le loro sorti sarà sarà il gup Bina Santella nell'udienza decisiva fissata il 28 gennaio prossimo. In quella sede si saprà se i minori coinvolti dovranno scontare la loro pena in carcere oppure se svolgeranno servizi a favore della comunità. Per loro le pene varieranno a seconda della gravità dei fatti commessi: si va in questo senso dai due ai tre anni.

Si precisa, questo per dovere di cronaca, che tale misura si rende necessaria poiché si ha a che fare con ragazzi nati tra il 2001 e il 2004. Nelle aggressioni all'anziano sono coinvolti anche altri soggetti maggiorenni.

Le perizie

Sulla vicenda di Antonio Stano è scontro tra l'accusa e la difesa, in quanto le perizie di parte divergono.

Per gli avvocati dell'accusa la morte del pensionato pare sia proprio riconducibile alle violenze che egli subiva quasi giornalmente anche nella sua abitazione (da parte sempre dei ragazzini, che osavano sfondare gli infissi), e questo gli avrebbe causato molti malesseri per i quali poi Stano è deceduto in ospedale. I legali che difendono i giovani ritengono invece che il decesso dell'uomo sia avvenuto per altre cause, comunque non riconducibili alle aggressioni.

I video delle violenze sull'anziano venivano anche diffusi tramite alcune chat su una nota applicazione di messaggistica istantanea: quasi tutta Manduria sapeva quello che succedeva, ma nessuno aveva mai parlato. Sicuramente nelle prossime settimane si potranno conoscere ulteriori novità su questo brutto fatto di Cronaca Nera, protagonista dei giornali del nostro Paese per giorni.