Pietro Genovese, figlio ventenne del regista Paolo, è stato arrestato e ora è ai domiciliari. Il ragazzo, trovato con un tasso alcolico dell'1.4, è indagato per duplice omicidio stradale: sabato notte, in Corso Francia (zona Ponte Milvio a Roma) ha investito e ucciso Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, entrambe 16 anni. Stamani, venerdì 27 dicembre, nel loro quartiere, si sono svolti i funerali delle due ragazzine.

'Genovese incline alla violazione delle regole'

In un primo momento, Pietro Genovese, aveva ottenuto dal pm Roberto Felici il nulla osta (temporaneo) per poter trascorrere il Natale nell'abitazione di famiglia, in Umbria.

Nel tardo pomeriggio di ieri, però, il gip Bernadette Nicotra ha deciso di accogliere le motivazioni della procura della Capitale e ha notificato al giovane la nuova misura cautelare. Genovese, dunque, è agli arresti domiciliari e, con ogni probabilità, li sconterà nella sua casa di Roma.

Nell'ordinanza è stato precisato che l'arresto è motivato anche dai precedenti dell'indagato. Al figlio del regista, in passato, era già stata ritirata la patente di guida e, anche per questo, secondo il Gip, è incline a violare le regole, a non rispettare le norme del codice della strada e a condurre veicoli anche dopo aver assunto sostanze alcoliche (ed anche stupefacenti). Nel provvedimento, il giudice Nicotra ha quindi sottolineato che le precedenti contestazioni, su Genovese, non hanno sortito alcun effetto deterrente ed esiste, dunque, il pericolo concreto di reiterazione di condotte.

Il ragazzo, secondo i primi accertamenti tossicologici, al momento dell'incidente aveva una concentrazione alcolemica molto elevata (pari a 1,4 grammi per litro), ma il gip di Roma non gli ha riconosciuto l'aggravante dell'alterazione psicofisica causata dall'uso di sostanze stupefacenti. Non è certo, infatti, che Pietro Genovese abbia assunto droghe sabato sera, prima di mettersi alla guida.

Oggi i funerali di Gaia e Camilla

Il gip, a sostegno delle sue accuse, ha evidenziato anche che il giovane conduceva il suo suv (un Renault Koleos) ad una velocità superiore al limite consentito in quel tratto (ossia ai 50 Km/h) e senza tenere adeguatamente conto delle condizioni del traffico e della strada.

Secondo la ricostruzione effettuata dalla Polizia Locale di Roma Capitale (Gruppo Parioli), Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann, poco dopo la mezzanotte, hanno attraversato la strada, di corsa, sotto la pioggia battente, per raggiungere la parte opposta di Corso Francia.

Il gip Nicotra, ha confermato che le due amiche sedicenni hanno tenuto una "condotta incautamente spericolata" in quanto hanno attraversato con il semaforo pedonale rosso concorrendo, così, alla "causazione del sinistro mortale".

Secondo l'autopsia, le due studentesse, sono morte sul colpo, in seguito al violento impatto con il suv di Genovese, e non sono state investite da altre auto in corsa. Stamattina alle 10:30, presso la chiesa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore (nel quartiere Tor di Quinto, lungo la Via Flaminia) si sono svolti i funerali delle due ragazze. Alle esequie hanno partecipato centinaia di persone. Tantissimi i compagni di scuola presenti: "Hanno lasciato un grande vuoto", hanno dichiarato gli amici distrutti dal dolore.