La metropoli londinese più trafficata d’Inghilterra ha deciso di non lasciarsi sfuggire nessun criminale che possa essere individuato nelle strade della città. La Polizia metropolitana di Londra ha infatti annunciato che dal prossimo mese il riconoscimento facciale per mezzo delle videocamere di sorveglianza avverrà in tempo reale. In questo modo la segnalazione alle forze dell’ordine avverrà in modo più veloce e immediato. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza saranno trasmesse in tempo reale ad un database di persone ricercate per ottenere un confronto immediato dei soggetti.

Solo in un secondo momento, le forze dell’ordine allertate potranno decidere se procedere al fermo dei soggetti riconosciuti.

Il riconoscimento facciale in tempo reale

Il sistema di Lfr (riconoscimento facciale in tempo reale) è stato descritto in modo dettagliato sul sito della Polizia metropolitana londinese. Il funzionamento di questo sistema è stato ideato dal giapponese Nec, e si basa sul riconoscimento facciale in diretta, grazie al suo collegamento con un database di soggetti ricercati. In particolare il software permette di registrare i dati biometrici delle persone che passano per le vie trafficate di Londra. Nello specifico viene registrata quasi ogni corrispondenza del volto, dalla distanza degli occhi alla forma della mascella.

In pochissimi tempo i dati biometrici vengono confrontati con una serie di soggetti ricercati dalla polizia e catalogati in un database, individuando così le somiglianze. I soggetti non riconosciuti vengono cancellati immediatamente, mentre il filmato rimane salvato per 31 giorni. Le telecamere verranno comunque installate in luoghi affollati o con un’alta incidenza di crimini.

I dibattiti etici sul riconoscimento facciale

Subito dopo l’annuncio della Polizia metropolitana londinese, hanno avuto inizio le polemiche da parte di associazioni di diritti civili e da parte di alcuni parlamentari inglesi. I dibattiti sulla questione etica vogliono impedire la nascita di una metropoli opprimente, simile a quella descritta da George Orwell nel romanzo 1984.

Viene messa in discussione anche l’efficacia della tecnologia utilizzata per “spiare” i cittadini. Scotland Yard ha dichiarato che un reo commesso viene individuato da un software per il riconoscimento facciale con un tasso di successo del 70%. Quindi il software risulterebbe in errore solo lo 0,1% dei casi. Questi dati sono però stati contestati da Pete Fussey, criminologo dell’Università dell’Essex, che ha dichiarato al Guardian come solo il 19% dei casi di riconoscimenti facciali possa avere un riscontro esatto. La Polizia londinese spera però in un miglioramento del software che potrebbe portare ad una maggiore efficacia del sistema. Per quanto riguarda la questione etica del sistema di video sorveglianza londinese, si sono fatte sentire alcune organizzazioni internazionali che sono attive nelle campagne per i diritti civili.

Alcune di queste sono Amnesty International, Liberty, Big Brother Watch. Persino la Commissione Europea ha deciso di impedire l’utilizzo di una siffatta tecnologia per dare tempo alle singole nazioni di legiferare in merito. Le organizzazioni internazionali non vogliono infatti che Londra rischi di instaurare un regime opprimente simile a quello instaurato in Cina. Secondo la situazione attuale, Londra è la seconda città più videosorvegliata al mondo con 400 mila telecamere prive di riconoscimento facciale. Al primo posto rimane invece Pechino dotata di più di 450 mila telecamere di video sorveglianza.