Un operaio di 49 anni è morto questa mattina 15 gennaio mentre lavorava nel cantiere edile del nuovo ospedale dell'INRCA di Ancona Sud. L'uomo, di origini campane è stato colpito alla testa dal braccio meccanico di un bobcat in movimento. In un primo momento sembrava che nonostante le gravissime ferite riportate, si potesse salvare. Ma poi è sopravvenuto il decesso. Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Osimo, gli ispettori dell'Azienda sanitaria regionale oltre agli operatori del 118 e della Croce Gialla. Era giunta sul cantiere anche l'eliambulanza, che poi però è ripartita vuota.

L'operaio morto era dipendente della ditta Blg Costruzioni di Napoli.

Le ipotesi sull'incidente

Secondo le prime ricostruzioni della tragedia, il 49enne sarebbe stato travolto dal braccio di un escavatore guidato da un altro lavoratore del cantiere. Il conducente del mezzo in questione è stato subito sottoposto ad interrogatorio da parte dei militari dell'Arma, per comprendere meglio la dinamica dell'incidente . Di certo sul luogo della tragedia, al momento dell'incidente, si trovavano altri lavoratori che hanno testimoniato cosa è accaduto intorno alle 11 . L'uomo deceduto indossava il casco al momento della tragedia. Ma questo non gli ha permesso di attenuare le conseguenze dell'impatto con l'escavatore e la successiva morte.

La Procura di Ancona ha aperto un inchiesta per omicidio colposo. Indagato il lavoratore che guidava il mezzo meccanico coinvolto nell'infortunio.

Nelle Marche in crescita gli infortuni mortali

Quello di oggi a Camerano è il primo infortunio mortale sul lavoro avvenuto nel 2020 nelle Marche. Ma è anche l'ultimo di una lunga e drammatica serie che non ha fatto che crescere negli ultimi 13 mesi.

Secondo la Cgil e la Uil nel 2019 i casi di morte nei cantieri e nelle fabbriche della regione sono quasi raddoppiati rispetto al 2018, raggiungendo il numero impressionante di 31.

Un trend preoccupante e molto negativo, che più volte è stato denunciato da tutti i sindacati e dalle forze sociali. L'incidente di questa mattina conferma purtroppo una situazione allarmante per la sicurezza del lavoro nelle Marche.

Le cause principali, secondo gli addetti ai lavori sarebbero due: l'eccesso di ricorso ai subappalti e la limitatezza dei controlli sia in edilizia che nelle fabbriche e nelle aziende produttive in genere. Mancherebbero gli ispettori e i tecnici che devono svolgere le verifiche sul campo, e soprattutto per le organizzazioni dei lavoratori la Regione deve investire molto di più in prevenzione, riducendo così i rischi e il proliferare di infortuni di ogni genere.