Il nome di Clementino continua a tenere banco sulle pagine dei principali giornali italiani.

Il concerto che il rapper ha tenuto la notte di Capodanno a Nocera Inferiore – un successo dal punto di vista organizzativo, con oltre 20mila partecipanti e nessun problema di ordine pubblico – è infatti finito nel mirino degli inquirenti, per alcune presunte frasi inneggianti al consumo di marijuana che il rapper avrebbe – il condizionale al momento è ovviamente d'obbligo – pronunciato durante la sua esibizione.

Cachet sospeso in via cautelativa per la presunta istigazione al consumo di marijuana

In via cautelativa, il sindaco del comune campano ha deciso di sospendere il pagamento del cachet destinato all'artista 37enne, almeno finché le autorità non avranno terminato gli accertamenti. Clementino ha dichiarato di aver già consultato i suoi legali per valutare eventuali querele.

A indagare, su segnalazione della polizia di Nocera, è la Procura della Repubblica, che dovrà accertare se Clementino abbia effettivamente incentivato con parole e gesti il consumo di marijuana.

Il caso sta suscitando un vero e proprio terremoto mediatico, dal canto suo il rapper ha respinto nettamente tutte le accuse che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni, smentendo i resoconti relativi alle sue parole, ma anche e soprattutto ai gesti – l'artista è stato accusato di aver lanciato filtri e cartine dal palco, in realtà, stando a quanto da lui riferito, avrebbe semplicemente regalato dei portachiavi ai fan – che avrebbe compiuto durante lo show.

'Altro che cartine e filtri, erano portachiavi'

Clementino ha comunque ribadito e difeso con determinazione la sua posizione Politica, nettamente favorevole alla liberalizzazione del commercio della cannabis.

"Io non ho inneggiato alla marijuana – ha spiegato, raggiunto dai microfoni di Repubblica – è semplicemente il testo del mio brano 'Joint'.

Mentre il presunto spinello di due metri che avrei acceso quando ero sul palco di Nocera era di polistirolo. Era ovviamente un gioco".

Il rapper ha poi ribadito di non aver lanciato articoli per fumatori dal palco: "Sono portachiavi che raffigurano me vestito da San Gennaro o Pulcinella, ne ho un'infinità a casa mia, la Digos può controllare quando vuole.

Qualcuno era di colore verde e chissà cosa saranno andati a pensare".

'E allora J-Ax, Fabri Fibra, Salmo, Marracash, Rocco Hunt? Dovrebbero indagare tutte le canzoni di Bob Marley, Snoop Dogg e Manu Chao'

"Come tutti i rapper – ha poi proseguito l'artista originario di Nola – sono sempre stato a favore della legalizzazione, da tempo lotto contro le mafie che lucrano sul traffico di stupefacenti, ho scritto diversi brani contro la criminalità, perché attaccano i cantanti anziché combattere la vera criminalità? [...]

A questo punto dovrebbero fare un'indagine sui pezzi di tutti i rapper che ci sono in Italia. Sono 20 anni che canto questo genere di brani, sembra se ne siano accorti soltanto adesso.

Tutti noi rapper nelle canzoni ci siamo espressi a favore della legalizzazione. Un brano come 'Maria Salvador' di J-Ax ha vinto sei platini. E allora Fabri Fibra, Salmo, Marracash, Rocco Hunt? Dovrebbero indagare tutte le canzoni di Bob Marley, Snoop Dogg e Manu Chao".