Una famiglia di Foligno (Perugia) è bloccata a Wuhan, la città cinese dove si è diffuso il coronavirus che sta provocando allarme in Asia e in tutto il mondo. Si tratta di padre, madre e due figli che vivono sul posto da 5 anni. Avevano deciso di rientrare in Italia ma sono stati fermati in aeroporto prima di partire. Loro come altre migliaia di persone non posso uscire dalla città perché tutti i voli, da e per Wuhan, sono stati soppressi dalle autorità cinesi. Ora la famiglia umbra si tiene in stretto contatto con l'Ambasciata italiana a Pechino, per capire cosa fare e per cercare di trovare modi alternativi per abbandonare la città.

Tutti e quattro i componenti stanno comunque bene e non mostrano segni di contagio. Ma naturalmente molto preoccupati per quello che sta accadendo.

Venti italiani bloccati nella città focolaio

Nella stessa situazione ci sarebbero in tutto una ventina di connazionali, che per motivi di lavoro, affari o turismo erano sul posto e sono stati sorpresi dalle conseguenze dell'improvvisa crisi sanitaria. Wuhan è nel centro della Cina e conta 11 milioni di abitanti. Il governo cinese ha imposto il blocco della città che sarebbe stata il focolaio del virus, partito da un mercato locale e trasmessosi all'uomo dagli animali. L'epidemia in Cina, secondo alcune fonti difficilmente verificabili, avrebbe fatto ad oggi almeno 26 vittime, mentre sarebbero centinaia le persone contagiate.

Ma i numeri stanno crescendo di ora in ora.

Per questo le autorità hanno deciso misure drastiche per la metropoli in questione, isolandola di fatto dal resto del Paese e del mondo. Non entrano e non escono aerei e le treni, le strade sono controllate e i militari verificano nei posti di blocco la temperatura corporea di ogni automobilista che circola nell'area cittadina.

Wuhan comincia già ad essere una città fantasma, con le strade e le piazza deserte e i generi alimentari che cominciano a scarseggiare nei negozi e supermercati. Una clima surreale, in uno scenario urbano più simile a quello di una guerra che ad un problema sanitario, per quanto molto serio. Obiettivo dei responsabili della sanità cinese, come dichiarato ai circuiti tv internazionali e ripresi anche in Italia da La7, è quello di verificare se l'isolamento completo di Wuhan riesca a fermare il propagarsi della nuova pericolosa influenza.

Virus diffuso in Asia ma non in Italia

Fino ad ora, i sintomi del coronavirus sono stati segnalati in diversi Paesi asiatici, dal Giappone alla Corea del Sud alla Thailandia, ma molto meno in Europa (Francia, Scozia) e negli Stati Uniti. In Italia un caso sospetto era stato registrato a Bari, ma poi dopo i controlli è rientrato. Ma l'allerta rimane alta in tutto il mondo. La famiglia di Foligno bloccata nella città cinese al centro della vicenda, così come tutti gli altri italiani, spera che le autorità italiane intervengano per farli uscire dalla Cina.