I carabinieri hanno risolto in poche ore il caso di Ambra Pregnolato, la maestra d’asilo 40enne, attivista del Movimento Cinque Stelle, trovata morta dal marito venerdì pomeriggio, nella sua abitazione di Valenza, in provincia di Alessandria. Infatti si è scoperto che la vittima conosceva bene il suo assassino: si trattava dell’ex amante della donna, Michele Venturelli, di 46 anni. L’omicida ha confessato il delitto, spiegando anche il movente: l’uomo non voleva accettare che, dopo un anno di relazione, la maestra aveva deciso di non abbandonare il tetto coniugale per andare a vivere con lui, preferendo rimanere con il marito, con cui era sposata da 15 anni, e la figlia 12enne.

Così l’ultima discussione sarebbe degenerata, fino all’aggressione che è stata fatale per la Pregnolato. Nel primo pomeriggio di sabato Venturelli avrebbe anche provato a togliersi la vita: in queste ore è ricoverato in stato di fermo all’ospedale di Alessandria, per le ferite riportate nel tentativo di suicidio.

Le indagini sul delitto della maestra

Il corpo di Ambra Pregnolato era stato scoperto dal marito, Fabio Tedde, verso le 13,20 di venerdì, una volta tornato a casa dal lavoro: l’aveva trovata riversa a terra, con alcune profonde ferite al capo. I soccorritori, immediatamente allertati dall’uomo, non avevano potuto far altro che constatare il decesso della maestra, per le lesioni, dovute probabilmente ad un corpo contundente o ad violento trauma.

Subito le indagini si erano indirizzate sulla pista giusta: Venturelli era stato interrogato una prima volta già nella serata di venerdì. In quelle stesse ore i carabinieri stavano ricostruendo l’accaduto, stringendo il cerchio intorno al presunto responsabile del delitto.

L'amante della maestra ha tentato di togliersi la vita

Sabato pomeriggio i militari dell’Arma hanno trovato Venturelli sui binari della ferrovia, nei pressi di un ponte nelle vicinanze di Alessandria. A quanto pare l’uomo, sconvolto dal rimorso, avrebbe tentato di uccidersi, rimanendo ferito in modo non grave. Dopo le prime cure nell’ospedale della cittadina piemontese, il 46enne è stato ascoltato dagli inquirenti: davanti al pm ha confessato l’omicidio spiegando anche il movente.

La ricostruzione dell’aggressione alla maestra da parte dell’ex amante

I carabinieri avevano comunque già raccolto diversi elementi che portavano a Venturelli. In questi giorni l’assassino era ospitato dal padre e dalla sorella in un’abitazione nei pressi di quella della maestra: venerdì ha atteso che la donna rimanesse da sola per recarsi da lei. Giunto nella casa, ha cercato di convincerla a non lasciarlo, ma l’ex amante ha chiarito che la loro relazione era ormai finita. A quel punto il 46enne ha perso la testa e l’ha colpita ripetutamente con un martello che teneva nello zaino, a quanto pare per riparare la sua bicicletta. Quindi l’omicida ha nascosto le scarpe e i vestiti, ormai insanguinati, e ha gettato in un fiume l’arma del delitto, prima di tornarsene nella residenza dei suoi famigliari.