Il coronavirus continua a far paura. Nonostante gli sforzi compiuti dal governo cinese e dagli organismi internazionali, infatti, per il momento la diffusione del contagio non si arresta, anche se negli ultimi giorni è sembrata ridursi, almeno stando alle notizie di cronaca ufficiali. In Italia, dove al momento i casi accertati sono solo tre, il leader della Lega Matteo Salvini ha minacciato di denunciare il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese se un solo malato di coronavirus sbarcherà nel nostro Paese da un barcone proveniente dall’Africa.

Chi invece decide di lanciare un vero e proprio allarme è Alessandro Meluzzi. Ospite di Quarta Repubblica su Rete 4, infatti, il criminologo e noto opinionista tv si dice infatti certo che la “pandemia arriverà” e che, a differenza della Cina, “Paesi come l’Italia sono fot...” per colpa del loro “buonismo”. Sul caso del transatlantico Diamond Princess, poi, Meluzzi si dice convinto che la colpa della diffusione del contagio da coronavirus sia dei sistemi di aerazione e avverte sui rischi di prendere treni e aerei.

Alessandro Meluzzi sul coronavirus: ‘Sono preoccupato, misurazioni della temperatura non servono’

Ospite di Quarta Repubblica per discutere di coronavirus, insieme ai giornalisti Maria Giovanna Maglie, Piero Sansonetti, Giampiero Mughini, e al rappresentante della Croce Rossa Internazionale Capobianco, Alessandro Meluzzi non mostra, come spesso gli capita, peli sulla lingua.

“Tu sei preoccupato?”, gli domanda il conduttore Nicola Porro. “Io sono molto preoccupato, anche perché bisogna analizzare un attimo i fatti - risponde secco Meluzzi - lo dicono anche i grandi virologi. Intanto questo coronavirus ha una capacità di incubazione fino ai 26 giorni, sopravvive sulle superfici per nove o dieci giorni, è trasmissibile già durante la fase in cui è asintomatico, quindi le misurazioni della temperatura non servono a granché, perché uno può essere non febbrile ed essere in grado di trasmettere il virus.

In Cina i numeri probabilmente, per ragioni di scarsità di trasparenza, non sono neppure quelli che sono stati pubblicati, ma si può dire che sono state già messe in quarantena significative zone, non solo della Cina del centro e del Nord, ma anche del Vietnam per esempio”.

Meluzzi e il coronavirus in Africa: ‘In quel continente lavorano 6 mln e 500mila cinesi’

Parlando del caso specifico dell’Africa, Alessandro Meluzzi riferisce che “in quel continente ci sono sei milioni e 500mila lavoratori cinesi, molti dei quali provenienti esattamente dalla zona che rappresenta il focolaio fondamentale del coronavirus” e ritiene che “molti di questi lavoratori viaggino sistematicamente da e verso la Cina. Ci sono linee aeree come la Ethiopian che mantengono i viaggi per l’Africa. Questo caso emerso in Egitto è una minuscola punta di iceberg di un sistema sanitario come quello africano che non è minimamente in grado di fare delle valutazioni, né tempestive, né non tempestive.

Questa è la verità. Allora io sono convinto - questo il suo grido di allarme - che la pandemia inesorabilmente arriverà. E questo non lo dico io ma grandi studiosi, immunologi e virologi. E ritengo che, mentre (potrebbero salvarsi ndr) alcuni Paesi come la Cina, che hanno applicato delle misure draconiane che arrivano fino alla pena di morte per chi nasconde il contagio, Paesi come l’Italia saranno semplicemente fot... Per buonismo, per ottusaggine, per incapacità di vedere le cose. Perché guardate che se un medico non è pessimista non fa mai una diagnosi precoce e il medico pietoso fa la piaga verminosa. Ed è quello che accadrà.”

‘Il coronavirus si trasmette anche coi sistemi di ventilazione’

“Noi dobbiamo uscire dalla demenzialità ideologica - prosegue poi Alessandro Meluzzi - perché i virus non hanno ideologie di destra o di sinistra, occidentale, bianca o nera.

I virus purtroppo hanno una penetranza e una mortalità che può essere studiata. La cosa più interessante che ho sentito è stata che sulla Diamond Princess c’è un problema di ventilazione e di ricircolo d’aria, fino ad ora ci hanno raccontato che con i sistemi di ventilazione il coronavirus non si prende, invece questa è una falsificazione. E questo vale anche sugli aerei o sui treni tipo il Frecciarossa. Mi metto in gioco a costo di apparire un allarmista. Avevo previsto un viaggio internazionale di lavoro fuori dall’Italia, non in Cina, posso dire che l’ho cancellato, perché in questo momento non ritengo i voli internazionali sicuri dal punto di vista della trasmissione virale”.