Inchiesta contabile avviata dalla Corte dei Conti: l'azienda su cui si indaga è la municipalizzata dei trasporti pubblici di Roma, ossia l'Atac. Dall'inchiesta ancora in corso sta emergendo una anomalia sui compensi attribuiti ai super-manager, calcolati in modo tale da sforare il massimo consentito per legge. Quindi si prospetta, anche se si stanno facendo ulteriori ed approfonditi accertamenti, un danno erariale. Ad essere sotto esame i guadagni degli amministratori unici, poi degli amministratori delegati ed infine dei presidenti in carica nell'arco temporale 2013-17.

Un bel salto all'indietro, che ha determinato un risultato abbastanza sconvolgente.

Le carte dell'inchiesta sono state passate alla Guardia di Finanza

I nominativi esaminati sono stati essenzialmente due, almeno per coloro che hanno occupato la carica di amministratore delegato. Il condizionale è sempre d'obbligo, in quanto l'inchiesta è appena agli inizi, ma due sono i nomi ricorrenti usciti fuori da questa prima fase istruttoria: D.B,, in carica dal 2013 al 2015, e Manuel Fantasia, amministratore unico fino al 2017, predecessore dell'attuale amministratore in carica Paolo Simioni. Ma altri nomi sono tuttavia sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza che, su mandato dei giudici contabili dello Stato italiano, sta esaminando con attenzione tutti gli incartamenti.

Una anomalia su tutte, come esempio, è quella che è balzata agli occhi delle Fiamme Gialle, ossia la corresponsione di un compenso anomalo di circa 10mila euro a favore dello stesso Fantasia. Sebbene il Comune di Roma abbia stabilito che la cifra dello stipendio da corrispondere ai super - dirigenti non debba superare il tetto del 79mila euro lordi, il forte sospetto è quello che siano state elargite somme extra sotto forma di rimborsi spese non ampiamente giustificate.

Ma questo è lo stralcio di un'inchiesta molto più ampia che negli anni passati ha rischiato di portare l'Atac al baratro fallimentare, rendendosi poi necessaria per l'azienda pubblica del Comune di avviare la procedura di concordato. Comunque è ancora tutto da dimostrare il reale coinvolgimento degli attuali indagati.

I commissari del Tribunale fallimentare di Roma hanno scoperto il disastrato bilancio dell' Atac

I commissari del Tribunale fallimentare di Roma, nel loro incarico di visionatori dei bilanci, per cercare di salvare il futuro dei lavoratori impiegati nella società di trasporti di Roma hanno cominciato a controllare le carte a partire da quelle del 2003, hanno stilato poi una relazione che ha, come contenuto, una serie di errori che hanno trascinato l'Atac sull'orlo del precipizio finanziario nel recente passato.

Nell'anno 2016, amministratore Fantasia, mentre l'azienda di fatto dichiarò l'insolvenza verso i propri creditori, il manager ha sottoscritto, nonostante la difficoltà finanziaria di quel frangente, l'impegno di erogare dei premi a favore dei dirigenti dell'azienda per l'importo stabilito di circa 2 milioni di euro.

Ma anche questa elargizione deve essere ancora dimostrata effettivamente. Nel rapporto stilato dai commissari si legge ancora che D.B. nel 2015 avrebbe ricevuto a titolo di rimborso spese delle somme superiori al tetto massimo stabilito fissato da una delibera di Roma Capitale nel 2011. E sempre lo stesso D.B., nel novembre del 2013, avrebbe liquidato a Stefano Castaldo, ex componente del collegio sindacale della municipalizzata, un aumento di circa 360mila euro: quando ciò è stato scoperto è partito un procedimento giudiziario che ha portato per lo stesso Castaldo una condanna amministrativa ma anche l'assoluzione dal procedimento penale per frode.

La relazione, infine, fa un dettagliato elenco di sprechi, con gli amministratori succedutisi nella carica negli ultimi dieci anni che avrebbero autorizzato lavori di manutenzione dei mezzi i cui costi sarebbero lievitati nelle fatture emesse dalla società: anche per questo ovviamente bisogna attendere il risultato finale del lavoro commissariale.

Adesso la patata bollente è in mano alla magistratura nella persona del vice procuratore regionale Massimiliano Minerva, che deve esaminare tutto ciò che è avvenuto in seno all'Atac, una delle aziende per cui l'attuale sindaco di Roma Virginia Raggi si fa sempre vanto di aver risolto lo spinoso problema dell'andamento dei conti aziendali. Magistratura e inquirenti dovranno stabilire la verità con l'analisi delle carte in loro possesso, i legali di coloro che sono coinvolti, almeno in questa fase, stanno invece lavorando per dimostrare la completa estraneità ai fatti loro imputati. La partita giuridica è appena cominciata e le parti stanno preparando mosse e contromosse giuridiche da contrapporsi in sede preliminare.