In questi ultimi mesi il direttore di Libero Vittorio Feltri si è espresso a colpi di tweet sul Coronavirus, tra affermazioni contro i presunti "manchevoli" meccanismi di difesa non decisi dal Presidente del Consiglio Conte e la speranza che il virus arrivi anche in Africa per poter chiudere definitivamente i porti per motivi sanitari. Questa volta le parole di Feltri hanno colpito duramente il popolo partenopeo, dopo che sono stati accertati due casi di coronavirus in Veneto e decine di casi nella Regione del direttore, la Lombardia. Feltri ha twittato: "Da lombardo devo ammettere che invidio i napoletani, che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona".

I napoletani contro le parole offensive di Vittorio Feltri

Nonostante il tweet del direttore di Libero abbia ricevuto un migliaio di like, soprattutto da utenti con una bandierina tricolore come foto profilo (i cosiddetti sovranisti, ndr), le risposte di importanti letterati campani non hanno tardato ad arrivare. Ad esempio, lo scrittore e giornalista Maurizio Zaccone ha cercato di zittire il direttore così: "Il vaccino per il colera è stato trovato. Quello del coronavirus è in fase di studio. Ma di quello per l’idiozia non ci sono ancora tracce".

Oltre a lui, la giornalista del quotidiano Il Mattino e blogger Anna Trieste ha risposto al tweet in questo modo: "Ha detto Vittorio Feltri che lui da lombardo i napoletani li invidia perché hanno avuto soltanto il colera che è una cosa piccola rispetto al coronavirus. Ecco. Io invece da napoletana non li invidio i lombardi.

Avere un conterraneo come Vittorio Feltri deve essere 'na bella figur 'e m... onestamente".

Un altro importante giornalista e scrittore, Angelo Forgione, ha pubblicato un messaggio sul suo profilo Facebook, ricordando che sia nel Nord che nel Sud Italia il colera fu presente a suo tempo. Inoltre, ha riferito che non si sarebbe espresso sui cori bresciani "col virus alle porte".

Forgione si riferiva alla recente partita di Serie A Brescia-Napoli, giocata allo stadio Rigamonti di Brescia. In quell’occasione i tifosi lombardi della Curva Nord, dopo aver intonato i soliti cori come, ad esempio, "Vesuvio lavali col fuoco" oppure "La vergogna dell'Italia", hanno levato il nuovo coro "Napoletano coronavirus" e lo hanno sostenuto per tutto il primo tempo. Capro espiatorio potrebbe essere stato proprio il tweet di Feltri, che ha provocato attimi di alta tensione fino alla fine della partita, tanto da far intervenire le forze dell’ordine per ristabilire la calma.

Vittorio Feltri parla in modo sconsiderato del Mezzogiorno

Non è la prima volta che Feltri parla incautamente del meridione.

Proprio qualche settimana fa, il direttore si era "congratulato" con tre dottoresse del Centro e Sud Italia - la ricercatrice molisana Francesca Colabita, la siciliana Concetta Castilletti e la virogola di Procida Maria Rosaria Capobianchi - celebri per aver isolato il coronavirus in poche ore.

Così, Feltri twittava che tre signore meridionali avevano messo in quarantena il virus in meno di due giorni. E aveva aggiunto: "Poi dicono che i terroni sono incapaci. Applausi a loro". Inoltre, il termine "terrone" è sempre stato presente in tutte le dichiarazioni del direttore sul Mezzogiorno, sebbene in un’intervista a Stasera Italia abbia cercato di giustificarsi. Feltri ha affermato di aver sempre usato il termine con ironia e senza essere offensivo, a differenza di coloro che userebbero l'aggettivo "polentone" nei confronti delle persone del Nord.

Secondo il direttore, l'aggettivo ha un fine ingiurioso, in quanto si rivolgerebbe a coloro che mangiavano la polenta e si ammalavano di pellagra. Tutto ciò farebbe sospettare che si trattava di un popolo di stupidi, che mangiavano qualcosa che li faceva star male, il che probabilmente è esatto.