Rimane alta, in tutta Italia, l'allarme per il Coronavirus. Talvolta, però, comprensibili timori e preoccupazioni dilagano e si trasformano in panico e psicosi. In questi giorni difficili si sono moltiplicati i casi d'indifferenza verso il prossimo e di intolleranza. L'ultimo, solo in ordine di tempo, arriva da Terni dove un noto ristoratore ha deciso di affiggere sulla porta del suo locale un cartello-choc: "Vietato l'ingresso ai cinesi".

Il ristoratore scrive: 'Severamente vietato l'ingresso ai cinesi'

Il Coronavirus, una delle pagine di cronaca nera più terribili degli ultimi anni, sta anche mettendo in ginocchio l'economia.

Turismo e ristorazione sono tra i settori più colpiti e il titolare di uno storico locale alla periferia di Terni, "La Primula", preoccupato per il drammatico evolversi della situazione, ha deciso di correre ai ripari a modo suo.

Carlo Chermaddi, proprietario sessantenne del noto ristorante in località Vocabolo a Casali di Papigno, ha affisso all'ingresso della sua attività un cartello che sta sollevando polemiche e critiche. "Per tutelare la mia famiglia ed i miei clienti - è stato scritto con un pennarello nero - è severamente vietato l'ingresso ai cinesi, ai loro simili e a tutti coloro che abbiano frequentato la Cina e le zone limitrofe". "Siete obbligati a non entrare", ha concluso irremovibile.

Ovviamente, un simile messaggio non è passato inosservato ed è finito all'attenzione della stampa. Il ristoratore, raggiunto anche dal quotidiano fiorentino La Nazione, ha ammesso senza problemi, che si è trattato di una sua idea. "Non sono ipocrita - si è giustificato Chermaddi - ma devo difendere il mio lavoro, mia moglie, i mie due figli e mio padre che ha 80 anni".

L'emergenza Coronavirus ha fatto crollare gli affari

Carlo è uno dei "pilastri" del ristorante "La Primula": da una trentina d'anni lo gestisce (con qualche intervallo) ed è molto preoccupato per quanto sta accadendo e per gli effetti dell'emergenza Coronavirus sulla sua attività. "Non ho nulla di cui vergognami - ha ribadito - rivendico quanto ho scritto sul cartello".

Poi, ha sottolineato che, in questo caso, il razzismo non c'entra proprio niente." Ho tanti amici cinesi - ha precisato - mi servo nelle loro attività ed alcuni di loro li conosco da una vita". Il "punto", secondo il ristoratore è un altro, ben diverso.

Chermaddi ha sottolineato che lavora con un importante network internazionale di prenotazioni. "Da me arrivano turisti che vanno a Piediluco, alla Cascata delle Marmore ed a Roma". Poi, ha aggiunto: "Domenica scorsa, i clienti sono crollanti dell'80%: da quando è scattato l'allarme legato al Coronavirus gli affari del ristorante vanno malissimo." "Non posso permetterlo con due figli ancora minorenni ed un padre anziano - ha precisato - Ora, c'è di mezzo la mia famiglia.

Non posso permettere che questo virus che fa paura mi rovini". Incurante delle critiche ha poi concluso: "Ognuno la pensi come vuole. Per questo locale ho dato tutto e se le cose vanno male chi baderà ai miei cari? Devo pensarci io".