La paura del contagio e le misure restrittive attuate dal governo soprattutto in materia di chiusura dei negozi e di limitazioni agli spostamenti per contenere la diffusione del Coronavirus, stanno spingendo molti italiani ad utilizzare i siti di e-commerce per fare la spesa da casa.

Nonostante le grandi distribuzioni abbiano confermato in più di un'occasione che non c'è alcun rischio di esaurimento delle scorte alimentari, tra la popolazione sembra essersi comunque generata una vera e propria psicosi. E così, anche coloro che solitamente sono meno abili con le piattaforme digitali, in questi giorni stanno cominciando a collegarsi ai portali online per assicurarsi l'acquisto e la consegna a casa di beni di prima necessità.

Questo sovraffollamento, però, sta creando non pochi problemi ai siti e, di conseguenza, ai tempi di consegna che si stanno inevitabilmente prolungando fino a 10 giorni d'attesa.

La crescita esponenziale degli accessi ai portali online manda in tilt i sistemi

Le aziende che gestiscono siti dedicati all'e-commerce stanno facendo i conti con una serie di rallentamenti dovuti al crescente numero di ordinazioni. Tutto ciò sta bloccando i vari sistemi. Il Sole 24 Ore riporta che Coop Lombardia nell'ultima settimana raggiunto il +90% di spese consegnate a domicilio quotidianamente, rispetto a quanto accaduto nello stesso periodo del 2019.

Supermercato24, portale che collabora con le maggiori catene di distribuzione in Italia, specializzato nelle consegne a domicilio, ha comunicato che gli ordini sul web si sono triplicati negli ultimi tre giorni e che i collegamenti sui propri siti sono aumentati di quasi 9 volte, mentre i tempi di consegna arrivano fino a 5 giorni.

Roma: la domanda per la spesa online è aumentata del 400%

Valentina Pontiggia dell'osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano ha spiegato al quotidiano La Repubblica quanto sia complicato prevedere il picco degli ordini online. Per fronteggiare questa problematica, bisognerà intervenire con nuovi investimenti sul personale e sui mezzi, ma anche sul potenziamento delle piattaforme online.

Esselunga, Amazon Prime Now, Coop, Carrefour e Conad non riescono a consegnare la spesa prima di 10-15 giorni, e in alcune occasioni è impossibile accedere al catalogo online per ordinare. Da Milano a Bologna, dalla Toscana fino alla Sicilia, bisogna attendere 8-10 giorni per la consegna, ammesso che si riesca ad entrare sul sito e ad inserire gli articoli nel proprio carrello virtuale.

Diversi portali online, infatti, allo stato attuale delle cose non riescono a gestire i grandi flussi di ordinazioni. In Emilia Romagna, la Coop non riesce ad evadere gli ordini online prima degli 8 giorni. A Roma, i siti di Amazon e Glovo sono ingolfati per l'eccessivo aumento di accessi da parte degli utenti. Nel quartiere Monteverde bisogna attendere addirittura il 23 marzo per avere la spesa a casa.

Sempre nella capitale, se le consegne prima dell'emergenza sanitaria erano tra le 30-50 al giorno, ora invece sono arrivare a superare quota 300. Soltanto la catena Todis per il momento sta riuscendo con fatica a consegnare a domicilio alcune ordinazioni (ma non tutte) entro 24 ore.

Italia del Sud: primi rallentamenti per le aziende della grande distribuzione

Nel meridione, per il momento la situazione sembra ancora gestibile. A Napoli, alcuni piccoli negozi si sono attrezzati per portare la spesa in giornata. In Sicilia, a Palermo, l'azienda Prezzemolo & Vitale ha aperto alle prenotazioni tramite Facebook e WhatsApp e, siccome le richieste si sono quadruplicate, ha assunto nuovi dipendenti per garantire le consegne in giornata, anche se nelle ultime ore si è vista costretta anch'essa a bloccare gli ordini. Da Bari, Francesco Pomarico della rete di supermercati Dok e Famila ha spiegato che anche nel capoluogo pugliese il servizio è ormai saturo.