Coronavirus è il termine più ricorrente sui media italiani. Il rischio è che ne parlino in tanti, magari a sproposito. Non resta perciò che affidarsi agli esperti come Fabrizio Pregliasco. Il noto virologo, ospite de L'aria che tira, è stato chiamato in causa rispetto alla possibilità di rispondere ad una domanda che tutti gli italiani si fanno. Quando finirà questa emergenza? Dalle parole dello scienziato si evince come fornire una risposta che dia certezze sia impossibile anche per chi meglio di tutti gli altri conosce i possibili sviluppi delle epidemie.

Quello che appare certo è che, però, non sarà questione di pochi giorni e che forse bisognerà arrivare a primavera inoltrata.

Pregliasco parla di maggio - giugno per una liberazione

Gli italiani non possono uscire di casa, se non per motivi importanti. Lavoro, acquisto di beni di prima necessità e farmaci. Non esistono altre motivazioni che possano giustificare il vagare per le strade di qualche cittadino. Il rischio è di incorrere in sanzioni pesanti da parte delle forze dell'ordine. Si tratta di una situazione forte ma necessaria ad evitare che il virus si propaghi fino a far collassare il sistema sanitario. Myrta Merlino, nel corso de L'aria che tira, ha rivolto a Fabrizio Pregliasco una domanda diretta sulle prossime scadenze.

Il virologo è stato chiaro: "Tra sette-otto giorni capiremo se poter trarre maggiore forza da timidi miglioramenti del bollettino giornaliero".

Molto più avanti invece la scadenza rispetto a quando si potrà davvero ed eventualmente tirare un sospiro di sollievo. "Temo - ha detto Fabrizio Pregliasco - che fino a fine marzo saremo in ballo con una situazione pesante e quindi avremo una liberazione da maggio-giugno.

O almeno una riduzione del peso che stiamo portando soprattutto nel regioni del Nord".

L'obiettivo è contenere il coronavirus al Sud

Al momento l'emergenza virale riguarda prevalentemente le regioni settentrionali. L'obiettivo è fare in modo che il Sud, attraverso le misure draconiane, possa arrivare a contenere la propagazione del coronavirus.

"Quello che temiamo - ha rivelato Pregliasco - è che sia un qualcosa che si riproduca nelle altre regioni. Questo è quello che dobbiamo evitare con una stretta dell'attività e delle azioni. Impedire che il virus arrivi al Sud".

E' presto dunque per riuscire ad avere previsioni accurate, ma risultano ben chiari gli obiettivi: proseguire sulla strada della prevenzione, anche con rinunce importanti, per evitare che la situazione diventi ai limiti della sostenibilità anche nel Mezzogiorno.