Paura in supermercato di Mestre (Venezia) a causa del comportamento sconsiderato di due donne. A quanto si apprende infatti da Il Messaggero, le clienti hanno volontariamente tossito in faccia alla cassiera di turno, come ripicca alla richiesta della lavoratrice di rispettare le distanze di sicurezza imposte dall'emergenza Coronavirus. Come se non bastasse, si è scoperto che una delle due donne è positiva: ora la cassiera è in quarantena.

Cliente non rispetta le distanze di sicurezza, potrebbe aver infettato una cassiera

Uno dei motivi di massima urgenza per i quali è ancora consentito ai cittadini italiani di lasciare le proprie abitazioni è quello di recarsi a fare spesa.

Per consentire a tutti di farlo in sicurezza, però, sono state stabilite alcune regole fondamentali, tra le quali quella di mantenere una distanza adeguata tra le persone. Purtroppo non sempre queste norme sono accolte di buon grado dai cittadini.

Due donne si sono infatti recate in un supermercato di Mestre, ma giunte in cassa si sono dimostrate molto ansiose di prendere la spesa dai nastri, incuranti del fatto che nel farlo si stavano sporgendo troppo verso la cassiera al punto da essere richiamate al rispetto delle distanze di sicurezza imposte dalle misure di contenimento del contagio da coronavirus. Per tutta risposta le clienti hanno tossito in faccia alla lavoratrice, che ha allertato la vigilanza del supermercato per poter bloccare le autrici del comportamento sconsiderato.

La polizia è prontamente intervenuta ed ha identificato le donne, accertando però anche la positività al coronavirus di una di loro. Per questo la lavoratrice del supermercato è stata posta in quarantena, in attesa dei risultati del tampone.

Le condizioni di lavoro nei supermercati

Sulla vicenda è intervenuta immediatamente Cinzia Gatto, delegata Filcams, che si occupa della sicurezza dei lavoratori del supermercato, chiedendo prima di tutto che tutti i lavoratori del luogo teatro dell'accaduto possano sottoporsi al tampone per rilevare il covid-19, nel rispetto della sicurezza non solo dei lavoratori ma anche degli stessi clienti.

La donna ha inoltre ribadito che le condizioni nelle quali si trovano a lavorare i dipendenti dei supermercati della piccola e grande distribuzione non sono ancora adeguate all'emergenza coronavirus e che ora la donna posta in quarantena ha paura per se stessa e ovviamente per la sua famiglia, confinata in casa con lei.

Un dato che induce ad ulteriore riflessione è il fatto che la cassiera, al momento del fattaccio, non fosse dotata di nessun dispositivo di protezione individuale: non aveva in dotazione neanche la mascherina.

Le stesse risultano ormai di difficilissimo reperimento su tutto il territorio nazionale e sarebbero ovviamente necessarie per i lavoratori costantemente a contatto con il pubblico e con comportamenti spesso scellerati che possono mettere in discussione l'incolumità collettiva.