Qualcuno l'ha definita una battaglia di civiltà, ma è un fatto che in Nuova Zelanda l'aborto non è più considerato un reato. Infatti il Parlamento della terra dei kiwi ha approvato una legge che prevede la depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza dopo decenni di battaglie politiche fatte dalla fazione abortista. La nuova disposizione normativa, approvata in terza lettura con 68 voti a favore e 51 contrari, adesso dà facoltà alle donne di ricorrere alle pratiche di aborto entro le 20 settimane di gestazione.

Le affermazioni del Ministro della Giustizia neozelandese Little

Il Ministro della Giustizia neozelandese Andrew Little ha affermato che questa riforma normativa è stata attesa a lungo e, con l'approvazione della nuova legge, l'aborto è trattato come una questione sanitaria e non più considerato un crimine. Ovviamente la fazione contraria a questo provvedimento ha già chiesto di voler effettuare un referendum per chiederne l'approvazione, ma il Governo ha già dichiarato che non ci saranno consultazioni referendarie da effettuarsi su questo argomento. Ha detto anche che l'aborto per 40 anni è stato considerato un vero e proprio reato in quanto le legge precedente ha messo sempre le donne di fronte a molte lungaggini burocratiche per poter accedere alla pratica sanitaria per questo tipo di intervento.

E le modifiche approvate dal Parlamento adesso possono consentire alle gestanti di ricevere consulenza e cure in modo più celere. Prima dell'approvazione della nuova normativa, chi poteva richiedere l'interruzione della gravidanza erano le ragazze che subivano un rapporto incestuoso oppure se, nel caso ecografia, si riscontrava una malformazione fetale o era a rischio la Salute stessa della donna.

Altri fattori presi in considerazione per un'eventuale richiesta di aborto erano sia una violenza subita oppure la giovanissima età della donna. Una battaglia vinta dall'attuale maggioranza governativa e che le donne neozelandesi hanno atteso per decenni.

Le dichiarazioni di Terry Bellamak

Il presidente dell'"Alranz Abortion Rights Aotearoa" Telly Bellamak ha applaudito alla riforma, affermando che è una passo avanti per il Paese e che la maggioranza parlamentare ha preso atto che le donne hanno il diritto di decidere cosa fare del proprio corpo ed essere in grado di controllare la fertilità, elemento fondamentale nella vita del genere femminile.

Ha anche ricordato che la vecchia legge prevedeva una pena detentiva di 14 anni secondo le norme del Crimes Act, ma nessun tribunale ha mai condannato una donna chiamata in giudizio per quello che prima è stato sempre considerato un crimine contro la società.