Il sostituto procuratore generale della Cassazione Mario Fresa si è reso protagonista di un terribile caso di Cronaca Nera. La moglie 32enne di origine sudamericana lo ha accusato di averla picchiato durante una lite in casa. L'episodio, secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbe solo l'ultimo di una lunga serie di maltrattamenti. La Procura generale della Corte di Cassazione, nelle scorse ore, ha deciso di sospendere il noto magistrato 59enne.

Denunciato per maltrattamenti il magistrato Mario Fresa

La giovane moglie di Mario Fresa, componente del consiglio direttivo della Cassazione, ha denunciato il marito per maltrattamenti.

La donna ha accusato Fresa di averle sferrato un violento pugno all'altezza della tempia destra, nel corso di una lite domestica avvenuta la scorsa settimana nella loro abitazione (nel centro storico di Roma).

Il diverbio, a cui avrebbero assistito il figlioletto di quasi due anni e la tata, sarebbe stato generato da motivi di gelosia, intorno alle 15.30 di martedì 10 marzo. La coppia, si è sposata l'anno scorso, dopo 3 anni di convivenza, ma a dispetto delle apparenze, il loro matrimonio non sarebbe mai stato felice. Sempre secondo quanto riportato dai principali quotidiani, il magistrato, avrebbe già in passato usato violenza, fisica e psicologica, sulla compagna minacciandola di portarle via il bimbo qualora avesse provato a sporgere denuncia.

Tuttavia, la donna, pur spaventata dal marito (e dall'innegabile potere derivato dalla sua professione) ha comunque trovato la forza di chiamare il 112, Numero Unico per le Emergenze, e di richiedere l'intervento delle forze dell'ordine.

Il racconto della moglie del magistrato Mario Fresa

Gli agenti intervenuti, notando il forte stato d'agitazione in cui versava la moglie del sostituto procuratore Mario Fresa, non si sono limitati a raccogliere la denuncia, ma hanno deciso di accompagnarla donna in ospedale.

La donna è arrivata al policlinico Umberto I di Roma in evidente stato di choc. Il medico che l'ha visitata ha riscontrato una contusione al volto (fin sotto lo zigomo) guaribile in 7 giorni e, come da protocollo, ha attivato il protocollo E.V.A, la modalità operativa utilizzata in caso di primo intervento per violenza di genere.

Una volta dimessa, la 32enne (alla quale è stato consigliato anche un periodo di riposo) ha raggiunto l'abitazione della madre e, il giorno seguente, mercoledì 11 marzo, ha contattato il telefono rosa per un consiglio. All'operatore, la signora Fresa ha raccontato la sua vicenda premettendo di essere diventata madre nell'aprile 2018. "Mi avevano detto che mio figlio sarebbe nato con una malformazione" ha spiegato aggiungendo che dopo il parto era arrivata a pesare più di 100 chili. "Il mio compagno - ha evidenziato - mi offendeva continuamente ed ero costretta a mangiare di nascosto in quanto lui me lo impediva, facendomi anche violenza psicologica".

Poi, ha aggiunto che il marito l'avrebbe colpita alla tempia in risposta ad un suo attacco di gelosia: "Era intento a parlare al telefono con un'altra donna" ha ricordato.

Le urla ed i pianti della 32enne avrebbero fatto accorrere la tata che l'avrebbe esortata a denunciare: "Così non va - le avrebbe detto - così finisce che ti ammazza"

Mario Fresa sospeso dalla Corte di Cassazione

Sebbene alcune colleghe ed amiche del marito hanno contattato la donna per intimarle di rientrare nell'abitazione coniugale e di dimenticare tutto, la denuncia non può più essere ritirata. E, nelle scorse ore, è giunta notizia che la Procura generale (ossia il pubblico ministero presso la Corte di Cassazione) ha annunciato la sospensione, con relativa sostituzione, di Mario Fresa dai procedimenti e dal servizio disciplinari. Inoltre, secondo quanto riporta l'agenzia Adnkronos, la Procura di Roma avrebbe aperto un fascicolo che potrebbe essere valutato dal pool del procuratore aggiunto Maria Monteleone (che tratta i procedimenti relativi a reati di violenza di genere e domestica)

Solo un mese fa, lo scorso 11 febbraio, il sostituto procuratore Mario Fresa, nel corso della sua requisitoria, aveva chiesto ai giudici della corte il respingimento del ricorso presentato dai figli di Marianna Manduca, la 32enne, mamma di 3 bambini, uccisa dal marito Saverio a Palagonia, in provincia di Catania, il 3 ottobre del 2017. La donna, prima di morire, aveva presentato contro il compagno ben 12 denunce per violenza domestica.