Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo una video conferenza con il Ministro della Salute Boccia, ha deciso di non attendere oltre e procedere alla firma dell'ordinanza che delimita alcune zone rosse nella Regione. Marsilio ha voluto dunque cercare una risposta forte all'impennata dei contagi degli ultimi giorni, raccogliendo anche il grido di allarme lanciato dagli ospedali limitrofi.

L'ospedale di Pescara, per esempio, ha chiesto lo stop ai ricoveri proprio oggi, 19 marzo, dopo il ventiquattresimo paziente collocato in terapia intensiva.

I posti a disposizione sono terminati ed i medici stanno cercando di dimettere più persone possibile per poter attrezzare nuovi reparti.

Il Ministro Boccia aveva espresso parere contrario sulle zone rosse, salvo l'attivazione di provvedimenti più severi dei precedenti in accordo con gli esperti delle Asl. La presa di posizione del Ministro era dovuta principalmente al fatto di non poter disporre di un numero adeguato di forze dell'ordine da adibire a tale scopo. Il Presidente Marsilio aveva insistito argomentando con i pareri delle Asl del territorio e con le numerose richieste dei cittadini. Visto che la risposta dal Governo tardava ad arrivare, il Presidente ha ritenuto opportuno agire più velocemente possibile ed ha firmato l'ordinanza in data 18 marzo (comunque sempre dietro ok da parte delle autorità nazionali).

Si tratta in particolare di 6 comuni interdetti al traffico in entrata ed in uscita, 5 in provincia di Teramo ed uno in provincia di Pescara: Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Montefino, Castilenti ed Elice.

Le specifiche dell'ordinanza sulle zone rosse

Nell'ordinanza si fa divieto di allontanarsi dai comuni suddetti e si impedisce l'accesso, tranne per coloro che devono rientrare nel proprio domicilio.

Inoltre si impone la sospensione di tutte le attività commerciali e produttive tranne alimentari, farmacie e prime necessità; si statuisce inoltre la chiusura di tutti i cantieri di lavoro, i parchi pubblici, le aree sportive ed i cimiteri. Con la stessa ordinanza si sopprimono tutte le fermate dei mezzi pubblici in entrata o in uscita.

Naturalmente il documento afferma che tutti i servizi essenziali per i cittadini saranno comunque garantiti.

Albani non nasconde la sua preoccupazione

Nel corso di una conferenza stampa, Alberto Albani, a capo dell'unità di crisi regionale, ha dichiarato: "La situazione è estremamente pesante e nei prossimi giorni ci sarà un aumento di casi, non nascondo la mia preoccupazione". Non sarà possibile garantire l'assistenza sanitaria a tutti i pazienti se il trend dovesse continuare a salire, ha detto Albani, in seguito all'ufficializzazione dei nuovi dati regionali (385 positivi con 228 ricoveri e un picco di 122 casi in più rispetto a ieri). Il 64% del totale dei pazienti si trova a Pescara dove l'ospedale ha già raggiunto il suo limite massimo.

E' stata per tanto avanzata alla Regione Abruzzo la richiesta di poter trasferire i malati negli istituti vicini, Chieti e Teramo, il tutto per cercare di smaltire l'ingombro delle corsie ospedaliere ormai evidente nella struttura pescarese.