Nel corso di un'intervista pubblicata oggi sulle riviste 'Le grand Continent' e 'Fanpage', la virologa Ilaria Capua espone degli interrogativi in merito alla veloce diffusione del Covid-19, un fenomeno al quale si sta assistendo in modo massiccio nell'ultimo periodo. "Di fronte alla catastrofe adesso in corso in Lombardia, possiamo solo fare delle ipotesi. Ci potrebbero essere dei fattori che ancora non conosciamo".

La virologa spera ad ogni modo che ciò che sta accadendo in Lombardia sia un caso isolato, altrimenti sarebbe una vera e propria tragedia.

"Ma è anche importante distinguere tra i morti 'da' Coronavirus e le morti 'associate' al coronavirus - ha evidenziato Ia scienziata - per far questo abbiamo bisogno di dati armonizzati italiani, europei e mondiali".

'La pandemia ha portato alla luce l'impreparazione dei governi occidentali'

Secondo Ilaria Capua data la pandemia in atto non si può creare un dibattito per ogni decisione governativa: occorrerebbe una linea direttiva chiara. Ciò non significa eguagliare il modello della Cina, bensì rendere più funzionale il nostro, perché poi "il panico sui mercati diventa una logica conseguenza". Di certo, ha spiegato la dottoressa, questo virus cambierà per sempre il rapporto tra Scienza e società: 'Questa emergenza ha rivelato che è il vero punto di fragilità del sistema è la sua velocità.

Attraverso le infrastrutture di comunicazione siamo riusciti ad accelerare (e quindi a trasformare qualitativamente) dei fenomeni che prima ci mettevano millenni ad accadere'.

La paura del virus potrebbe aver avuto un ruolo nella sua diffusione

A questa domanda Ilaria Capua ha replicato che si tratta di un'ipotesi da avvalorare e a tal proposito ha evidenziato anche il problema delle false notizie diffuse dai media che vanno ad aggravare una situazione già delicata.

Le ricerche della virologa e del suo team sono attualmente incentrate proprio su questo aspetto del fenomeno e sul fatto che i media creerebbero un pubblico di "worried healthly" (preoccupati per la Salute) che genera a sua volta degli atteggiamenti disfunzionali (come dimenticare tra l'altro la fake news secondo la quale il virus sarebbe stato costruito in laboratorio).

In chiusura infine un monito che deve far riflettere: 'Se la Lombardia non fosse un caso eccezionale, se dopo Milano allo stesso ritmo dovessero cadere Roma e Parigi e Londra e tutte le altre città, allora avremmo a che fare con una catastrofe di proporzioni gigantesche, persino più grandi di quelle con cui ci stiamo confrontando ora. Per quello abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo'. La speranza è che si centri presto l'obiettivo.