Nella guerra contro il Coronavirus i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari in genere sono soldati in prima linea. Come tali rischiano di essere contagiati e, in qualche caso, anche di cadere. Sono gli eroi di questa fase storica, ma come tali non vengono trattati. O almeno è quello che sembra emergere da una denuncia fatta da una rappresentante sindacale della categoria intervenuta ai microfoni dI "Sono le venti". A parlare, nel corso del programma di Peter Gomez in onda su Nove, è Paola Pedrini. Il Segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) Lombardia ha raccontato quanto sia difficile per un operatore sanitario riuscire ad ottenere la possibilità di fare un tampone e quanto vada in controtendenza il fatto che diversi 'vip' o personaggi noti finiscano per fare il tampone anche senza sintomi.

Medici rischiano di essere portatori di contagio

Sin da quando è esplosa l'emergenza coronavirus ci si è accorti di quanto sia importante tutelare la categoria dei medici e degli infermieri. Lo è perché non ci si può permettere di mettere fuori causa interi reparti qualora anche solo un operatore finisca per essere contagiato. Lo è perché essendo costantemente a contatto con potenziali malati, magari non contagiati, rischiano di diventare loro malgrado persino diffusori del virus. Secondo quella che è la denuncia di Paola Pedrini emergerebbe, però, un controsenso nella gestione dei tamponi e nella scelta dei soggetti a cui sottoporli.

A Sono le venti si denunciano i tamponi facili per i vip

Nelle ultime settimane si è potuto notare come diverse figure in vista a livello mediatico siano arrivati a conoscenza di essere stati contagiati dal coronavirus.

In alcuni casi si è trattato di soggetti asintomatici. Ed è questo che sembra non andare giù ai medici e alla loro rappresentante sindacale Paola Pedrini. "Ogni volta - ha rivelato - che noi operatori sanitari e medici, vediamo un politico o un sindaco che sventolano il risultato del tampone, fatto anche se non hanno sintomi, è molto sconfortante".

Diverso sarebbe il trattamento e le opportunità che verrebbero riservate al personale sanitario. "Per noi medici - ha affermato - non viene fatto un tampone se non siamo sintomatici. E non ai primi sintomi, ma dopo qualche giorno". La sindacalista, alla fine, ha anche chiarito quali sarebbero le richieste degli operatori sanitari.

"Noi - ha concluso - chiediamo assolutamente che venga esteso a tutti gli operatori sanitari".

La criticità si aggiunge ad altre lamentate dei medici, come nel caso di quelli di base o operanti al momento per altre urgenze, per i quali era stato richiesta la possibilità di avere dispositivi di protezione personale per evitare che, loro malgrado, potessero diventare super diffusori del virus considerato il costante rapporto con tante persone.