Secondo la madre, il ragazzo non aveva addosso gli adeguati dispositivi di protezione per proteggersi dal coronavirus, e sarebbe questa la motivazione del suo improvviso decesso. È morto in Inghilterra, infatti, il giovane infermiere John Alagos. Aveva appena 23 anni, ma purtroppo una volta rientrato a casa dopo un turno estenuante di lavoro da dodici ore, ha cominciato a sentirsi male lamentando di avere febbre e tosse. Poco tempo dopo, secondo quanto appreso dal quotidiano 'Il Mattino', John è stato trovato privo di sensi nel suo letto.

Il giovane lavorava presso il Watford General Hospital e rientrava a casa dopo un turno di lavoro molto pesante durante il quale era impegnato a curare i pazienti affetti proprio da Coronavirus.

Si sospetta morte da coronavirus: la mamma di John aspetta l'esito del tampone

A diffondere immediatamente la notizia della sua scomparsa è stata proprio la madre, Gina Gustilo, una donna cinquantenne, infermiera proprio come suo figlio. Quella di John Alagos rappresenta la terza vittima di un infermiere nel Regno Unito e, nel caso in cui venisse confermata la morte per coronavirus, sarebbe anche il più giovane britannico a perdere la vita. La madre del ragazzo, infatti, ha spiegato di essere in attesa di capire se il figlio fosse o meno positivo al covid-19.

Le accuse da parte della donna sono piuttosto pesanti: 'Indossano dispositivi di protezione, ma non sono totalmente protettivi, si tratta di mascherine normali'. Accuse delle quali sarebbe venuta a conoscenza grazie ad alcuni colleghi di John.

L'ospedale si difende dalle accuse: non sapevamo dei sintomi del coronavirus

Gina Gustilo ha poi raccontato al 'Daily Mail' che l'ospedale in cui lavorava suo figlio gli aveva impedito di fare rientro a casa perché il personale a disposizione in quel momento era poco e che quindi era stato costretto a rimanere di turno nonostante già presentasse qualche sintomo.

Nonostante questo, al ragazzo non sarebbe stato fatto né il tampone né sarebbe stato isolato. In sua difesa, invece, l'ospedale ha subito reso noto di non essere mai stato a conoscenza dei problemi di salute del giovane e di aver sempre aggiornato il proprio personale sulle linee guida in merito ai dispositivi di protezione da utilizzare contro il coronavirus, in modo da garantire che tutti abbiano il giusto livello di protezione.

Un rappresentante della struttura sanitaria ha anche parlato del giovane come una persona molto popolare all'interno dell'ospedale e che mancherà molto a tutti. John Alagos era nato nelle Filippine, ma fin da ragazzo si era trasferito nel Regno Unito ottenendo la cittadinanza inglese.