Una famiglia normale, composta da una madre e due figli, si è ritrovata in povertà nel giro di pochi mesi. È quello che purtroppo capita spesso ai tempi del Coronavirus. La storia è quella di Marie (nome fittizio usato dal Corriere della Sera che ha riportato la vicenda) che, da quando è morto l'anziano presso il quale lavorava come badante, non solo è rimasta senza reddito, ma non ha diritto ad alcuna tutela economica, poiché la sua condizione non rientra nei bonus e negli indennizzi previsti dal decreto Cura Italia.

La vicenda di Marie

Marie è una signora di 49 anni con due figli a carico di 12 e 18 anni.

Una madre che da circa un mese e mezzo ha perso il lavoro. Nella sua vita si è data sempre da fare ma, in questa circostanza, travolta dai drammatici eventi legati alla diffusione del coronavirus, è stata costretta a chiedere aiuto.

Nata in Camerun e da 30 anni in Italia, la donna ha lavorato per circa dieci anni come vigilante in una banca. Quando la filiale presso la quale era impiegata è stata chiusa, dopo aver ricevuto per un paio d'anni la disoccupazione, ha cominciato a fare la badante. Un lavoro part-time che le serviva per vivere e per mandare avanti la sua famiglia. Purtroppo, però, l'anziano che accudiva è deceduto e, in seguito all'emergenza sanitaria e al lockdown varato dal Governo, non ha potuto trovare un altro impiego.

Marie vive a Bologna e, con i suoi due figli, ora si ritrova in grosse ristrettezze economiche. Infatti non è rientrata nelle misure varate dal Governo il mese scorso con il decreto Cura Italia.

Niente sussidi né indennità

La 49enne ha raccontato di non rientrare nella categoria dei "fragili" e, di conseguenza, si è ritrovata tagliata fuori da qualsiasi misura a sostegno dei lavoratori quali bonus 600 euro o cassa integrazione.

Di recente le è stato riconosciuto l'accesso ai buoni-spesa messi a disposizione del Comune che, però, stanno arrivando con un certo ritardo.

Il Corriere della Sera ha contattato anche Vito Contento che su Facebook raccoglie le segnalazioni delle persone in difficoltà per cercare di aiutarle come può. L'uomo ha dato una mano a Marie, aiutandola nella richiesta dei buoni alimentari al Comune di Bologna.

Questi però ha sottolineato che finora i ticket non sono ancora stati distribuiti a diversi cittadini: "Forse in un momento come questo si doveva superare la burocrazia - secondo Contento - e fare uno scatto in avanti".

L'ex badante, tra le altre cose, come tante altre persone nelle sue stesse condizioni, ha ormai terminato i risparmi utilizzate nelle prime settimane di quarantena. E così è piombata nel vortice della povertà e si è vista costretta a chiedere soldi agli amici e un aiuto ai servizi sociali per il pagamento delle bollette. La Caritas, invece, le mette a disposizione un pacco di generi alimentari ogni settimana che, però, non è sufficiente per sfamare una famiglia di tre persone.

Dalla Caritas, intanto, fanno sapere che la situazione generale potrebbe ulteriormente peggiorare, poiché ci sono tante altre categorie di lavoratori come giostrai o ambulanti che, con feste e sagre sospese, quasi certamente non potranno ricominciare a lavorare in breve tempo.