Pamela Vincenzi, una delle tante contagiate che hanno riempito gli ospedali della Lombardia in questi ultimi due mesi, in dolce attesa da 24 settimane, ha ricevuto una cura sperimentale, applicata per la prima volta in Italia, risultata vincente per la lotta a questo nemico invisibile. All'ospedale di Mantova definiscono "incoraggiante" i segnali mostrati dalla cura con il plasma convalescente. Questo è un plasma prelevato a pazienti già guariti ed è quindi ricco di anticorpi. Il protocollo è stato siglato con il Policlinico San Matteo di Pavia, in prima linea nella ricerca sul sangue dei pazienti guariti e quindi considerati "immuni" a Covid-19.

Va comunque sottolineato che non ci sono ancora evidenze univoche e che questo tipo di trattamento è in fase sperimentale.

Pamela è stata curata con due sacche di plasma iperimmune

Alla donna sono state applicate delle sacche di plasma iperimmune, che hanno permesso alla gestante di guarire in soli 13 giorni di permanenza all'ospedale civile di Mantova. Un caso più unico che raro, come hanno fatto osservare i medici del presidio ospedaliero. La giovane mamma, che ha pianto per la gioia, ha ringraziato i sanitari che l'hanno assistita in questo problematico periodo. Ha anche annunciato il nome della futura nascitura: "Si chiamerà Beatrice Vittoria perché abbiamo vinto questa battaglia". A casa l'aspetta un'altra bambina di due anni.

L'assistenza continua dei medici del reparto di Pneumologia dell'ospedale mantovano

La giovane 28enne si è lasciata andare ed ha raccontato la sua brutta disavventura che, per fortuna, è finita bene. La donna è stata ricoverata lo scorso 9 aprile all'ospedale di Mantova, seguendo il percorso dedicato previsto per le gestanti affette da Coronavirus.

Le sue condizioni sono peggiorate all'improvviso, ed i medici hanno deciso di trasferirla in terapia intensiva, monitorando sia le sue condizioni sia quelle del feto. Per proteggere la futura neonata i sanitari hanno evitato di applicare la ventilazione assistita ed hanno deciso di usare il plasma che ha permesso a Pamela di reagire e di guarire rapidamente.

Giampaolo Grisolia, responsabile del reparto di Patologia Prenatale e della Gravidanza, ha affermato che è stato sicuramente un vantaggio mantenere la ragazza e la nascitura in un ambiente non ostile, "una decisione positiva che ha determinato il suo rapido ristabilirsi dopo la crisi". Alla giovane, dopo le cure, gli sono stati effettuati i tamponi di routine, risultati alla fine negativi. È stato un risultato incoraggiante perché questa terapia, realizzata con il palsma convalescente ricco di anticorpi prelevato da coloro che sono stati già colpiti dal morbo e poi guariti, ha dato dei segnali significativi.

D'altra parte il responsabile del reparto di Pneumologia nel nosocomio mantovano, Giuseppe De Donno, è visibilmente soddisfatto: "Dopo la terapia con il plasma, il miglioramento è stato decisivo".

E Pamela ha altresì affermato che si è sentita rinascere. Luca Richeldi, direttore del reparto di Pneumologia dell'ospedale Agostino Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico, al fianco del governo in questa battaglia contro il Covid-19, ha speigato che la plasmaterapia è una "pratica medica in uso fin dalla fine dell'Ottocento, e se questi sono i risultati che si stanno ottenendo, sono indubbiamente positivi".