Il Coronavirus sta mietendo vittime in tutto il mondo, e la situazione è ancora più grave nei Paesi più poveri dove, a pagarne le conseguenze, sono le fasce deboli della società: è quanto sta accadendo in Ecuador, per la precisione nella città di Guayaquil, dove le persone che soccombono al Covid-19 vengono poste in bare di cartone perché quelle in legno non sono più disponibili.

Ecuador, bare di cartone per le vittime del coronavirus

Il coronavirus ha raggiunto anche l'America Latina, arrivando fino all'Ecuador: i dati ufficiali aggiornati alla mattinata del 16 aprile parlano di circa 8mila contagi confermati in tutto il paese con 388 decessi.

Tuttavia, si sospetta che i numeri possano essere ancora più alti, poiché vi sarebbero tanti morti non censiti, soprattutto quelli che vivevano nelle aree più remote e povere del Paese.

La città che sembra soffrire maggiormente l'emergenza sanitaria in atto è Guayaquil, principale porto e capitale industriale dell'Ecuador: qui la situazione è drammatica, poiché vi sarebbe circa il 70% dei contagi, e per questo motivo la città viene definita come epicentro dell'epidemia.

Il numero delle vittime è cresciuto notevolmente nelle ultime settimane, al punto che le classiche bare di legno per deporvi le salme risultano introvabili. E così c'è chi si si attrezzando diversamente: per offrire una degna sepoltura ai propri cari, tanti ecuadoriani stanno ricorrendo a delle bare di cartone, mentre in tutta la città si continuano a costruire loculi senza sosta.

Solo qualche settimana fa, quando il coronavirus aveva iniziato a mietere le prime vittime a Guayaquil, sul web erano circolate immagini e video che riprendevano cadaveri abbandonati per strada e sui marciapiedi della città perché nessun operatore di onoranze funebri si presentava per ritirare i corpi, temendo di contrarre la malattia.

Inoltre si parlava di corpi bruciati per strada o addirittura gettati nei cassonetti. Si era anche pensato di scavare delle fosse comuni per gestire al meglio l'emergenza vittime, ma poi il governo aveva fatto marcia indietro.

Guayaquil, i cittadini senza connessione internet

A questa drammatica situazione che sta mettendo in ginocchio l'intera popolazione di Guayaquil, già di per sé povera, si aggiungono i furti dei cavi telefonici: l'amministratore delegato della compagnia pubblica di telecomunicazioni Cnt, Martha Moncayo, ha affermato che si tratta già del secondo caso a distanza di pochi giorni.

I cavi, infatti, erano stati prontamente ripristinati, ma dopo un po' sono stati di nuovo trafugati, lasciando così decine di migliaia di famiglie senza connessione internet. Il motivo che si nasconde dietro questi furti è da ricercare nella volontà dei malintenzionati di estrarvi i fili di rame, fonderli in luoghi clandestini e venderli poi illegalmente al fine di intascare qualche soldo in più.