La notizia è arrivata da poco, ma la sua veridicità non lascia alcun dubbio. Padre Maccalli e Nicola Chiacchio sono ancora vivi. I due volontari italiani operanti in Niger, rapiti nel settembre 2018, sarebbero tenuti prigionieri da un gruppo di jihadisti operanti nelle stesse zone dei due volontari.

Sono stati proprio i rapitori a realizzare il video che testimonia le condizioni dei due italiani. Un filmato di pochi secondi, risalente a qualche giorno fa e girato nella zona a nord del Mali. Il file è stato inviato nella redazione di Avvenire da parte del gruppo dei sequestratori, che però non hanno voluto palesarsi.

Sono vivi

Un filmato di 24 secondi, girato il 24 marzo scorso, riaccende la speranza. Le immagini non mentono: Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono ancora vivi. Una certezza racchiusa in un breve file, recapitato alla redazione del quotidiano Avvenire da un mittente che non ha voluto farsi identificare.

"Mi chiamo Pier Luigi Maccalli, di nazionalità italiana" inizia così il video. Il primo a parlare è il sacerdote italiano che opera nella parrocchia di Bomoanga, alla frontiera del Niger con il Burkina. Segue poi l'altro operante italiano, Nicola Chiacchio, che si presenta dicendo soltanto il nome e cognome.

Il video mostra i due ostaggi seduti, rispettivamente Maccalli a sinistra e Chiacchio a destra.

Il primo indossa un paio di occhiali scuri, un vestito tradizionale. Inoltre, l'uomo presenta la sua solita barba bianca e volta. Anche il secondo ha un capo tipico di quelle zone e una lunga barba.

I due uomini sono stati entrambi rapiti da un gruppo di matrice Jihadista. Padre Maccalli era stato sequestrato nella sua chiesa il 18 settembre 2018, mentre Chiacchio nella notte tra il 17 e il 18 settembre 2018.

Di quest'ultimo non si sa molto sul suo rapimento, avvenuto probabilmente a Mali.

Risultano ancora oggi sconosciute le motivazioni di tale fatto o il luogo d'origine dei ricattatori. Secondo le forze dell'ordine, essi potrebbero provenire da Mali o dal Burkina Faso. Al momento, non sono state date ulteriori informazioni riguardanti un possibile riscatto o altre immagini presenti nel video.

Il prete in missione

Padre Maccalli è originario della diocesi di Crema, ma fin da subito si convince che la sua strada è fare il missionario. Decide così di aderire alla Società delle Missioni Africane (Sma). La prima tappa è stata la Costa d'Avorio, in cui opera per diversi anni, entrando velocemente in contatto con il popolo.

Qui si occupa di evangelizzare e a far conoscere alle popolazioni quali sono i giusti comportamenti umani. Un compito che spesso lo porta a scontrarsi con le culture locali. In particolare, il sacerdote è spesso sceso in campo apertamente contro alcune pratiche, come la circoncisione negli uomini e l'escissione delle donne.