Martedì 19 maggio a Boltiere, un paesino vicino a Bergamo, il piccolo Karim Bamba di 10 anni è morto schiacciato in un cassonetto di abiti usati della Caritas. Probabilmente il bambino si era arrampicato sul contenitore per cercare dei vestiti, come era solito fare. Il pm Emanuele Marchisio ha disposto l'autopsia per individuare la causa della morte di Karim.

Le dinamiche dell'incidente

Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, Karim avrebbe usato come 'scaletta' per salire sul cassonetto un sacco colmo di stracci. Poi è scivolato all'interno del contenitore e, dato che quest'ultimo ha un meccanismo che permette solo di inserire gli indumenti ma non di estrarli, Karim è rimasto schiacciato dalla sua bocca tagliente provocandosi delle ferite mortali.

La madre ha provato a tirar fuori suo figlio dal 'cubo di ferro': l'ha afferrato dalle gambe, era ancora vivo. Successivamente i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarre il corpo di Karim dalle lamiere e il bambino è stato trasportato all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, ma è morto subito dopo.

La moglie di un dentista che ha lo studio vicino al luogo della tragedia ha raccontato: "Era una scena straziante e ho ancora l'immagine del piccolo che grida aiuto impressa nella mente". Ed è stata proprio lei a dare l'allarme, ma per Karim purtroppo non c'è stato nulla da fare: la ferita al torace è stata fatale.

La storia di Karim

Spesso Karim andava in giro insieme a sua sorella, con ai piedi delle infradito più grandi, numero 40, con le quali faceva fatica a camminare, ma poi finiva sempre a fare quello che stava facendo martedì sera: frugare nel cassonetto per trovare delle cose da portare a casa, al civico 5 di Vicolo Carminati.

Abitava insieme ai suoi genitori e ai suoi quattro fratelli in un bilocale a piano terra di 45 metri quadrati. Suo padre, Valancine, è originario della Costa d'Avorio, di professione fa l'operaio (inoccupato al momento), mentre sua madre, Anna Maria Gambino ha 37 anni ed è italiana. La donna ha affermato: "Non è vero che mio figlio cercava delle scarpe: le avevamo appena comprate.

E non era abbandonato". La famiglia era seguita dai servizi sociali che ora hanno deciso di affidare gli altri figli ad una struttura per minori, in attesa della decisione del tribunale. Il 27 maggio era programmata un'udienza per stabilire la sorte dei bambini.

Il racconto dei vicini di casa

"La scorsa settimana i vigili avevano accompagnato Karim e sua sorella a casa - ha riferito una vicina - Perché avevano due borsoni pieni di roba e non riuscivano a trascinarli".

La signora Nadia, che abita sopra alla famiglia Bamba, ha aggiunto che i bambini erano trascurati e che la tragedia era quindi "annunciata". Il sindaco di Boltiere, Osvaldo Palazzini, ha invece spiegato che la Caritas e i servizi sociali erano molto vicini alla famiglia: "Date le difficoltà economiche dei genitori non gli facevamo neppure pagare l'affitto". Sul luogo dell'incidente ora ci sono due mazzi di fiori per ricordare Karim, con un biglietto: "Ciao, angelo con le ali".