Negli ultimi giorni Silvia Romano, assistente del rapper Anastasio, ha ricevuto numerosi messaggi minatori sui suoi profili social a causa di uno scambio di persona. I messaggi erano rivolti infatti all'omonima cooperante appena liberata dalle autorità italiane dopo una prigionia di 18 mesi in Kenya e Somalia. La 24enne volontaria milanese è rientrata in patria lo scorso 11 maggio ed è subito stata presa di mira dagli haters per la sua scelta di convertirsi all'Islam.

La vicenda di Silvia Romano inizia nel 2018

Silvia Romano, assistente del rapper Anastasio, vincitore di X Factor nel 2018, è stata coinvolta in questo scambio di identità attraverso i suoi profili social circa due anni fa.

La cooperante milanese è stata rapita proprio nel novembre di quell’anno. Nello stesso periodo, la sua omonima ha ottenuto moltissime visualizzazioni e nuovi follower sul profilo Instagram, facendole ipotizzare che queste persone avessero confuso la sua identità.

Questo periodo di fraintendimenti si era affievolito nel corso del tempo, per poi riemergere nei giorni scorsi, proprio in seguito alla liberazione di Silvia Romano.

L'omonima assistente è involontariamente co-protagonista della vicenda

Al rientro in Italia della cooperante Silvia Romano, anche la sua omonima ha così ricevuto numerosi messaggi d'affetto e gioia per il ritorno in patria.

La situazione, però, è peggiorata in poche ore. Quando alcuni haters hanno notato il velo indossato da Silvia Romano durante le immagini della sua liberazione, simbolo di una conversione all'Islam avvenuta durante la prigionia, i messaggi d'affetto sono subito diventati insulti e minacce: in molti li hanno però direzionati alla persona sbagliata, per l'appunto l'omonima assistente del rapper Anastasio.

Sulla sua pagina Facebook, gli insulti sono stati così numerosi e pesanti da indurre la ragazza a chiuderla.

In tanti hanno accusato la giovane donna di aver colto questa occasione per sfruttare la visibilità della cooperante e proiettarla su se stessa: 'Sei tu che hai sfruttato un'altra persona per farti pubblicità' le ha scritto qualcuno sulla bacheca virtuale di Twitter.

Un momento di riflessione per l'assistente Silvia Romano

La 'finta' Silvia Romano, coinvolta inconsapevolmente nella vicenda, si è ad un certo momento immedesimata nella cooperante formulando delle riflessioni sull'odio trasmesso attraverso i social: "Un po mi sto divertendo ma poi penso alla vera Silvia e mi sale la morte" ha commentato la ragazza sotto a uno dei tanti post di minacce.

"Adesso state insultando anche me, questa storia non avrà mai fine" ha aggiunto. Da un lato ironica (per lo scambio di persona) dall'altro tragica (per la violenza e gli insulti insiti nella cosa) la vicenda invita una volta di più a riflettere su quanto l'odio faccia male specie in un momento difficile come attuale.