Il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, si è recato oggi alla Camera dei deputati per l'audizione sulla situazione del Coronavirus e dell'emergenza sanitaria in corso nel nostro paese. Il dirigente ha dichiarato che un eventuale peggioramento del tasso dei contagi comporterebbe necessariamente un inasprimento delle misure di contenimento.

Borrelli fa il punto dell'emergenza sanitaria alla Camera

Angelo Borrelli ha affrontato nel dettaglio la situazione del Covid-19 rispondendo alle domande che gli sono state poste nella Commissione Affari Costituzionali alla Camera.

Il dirigente ha spiegato che: "C'è in corso un attento monitoraggio. È previsto un inasprimento delle misure di contenimento in caso di fenomeni che dovessero rimarcare la ripartenza del virus". Lo stesso ha affrontato anche la questione spinosa dei tamponi, spiegando che: "la carenza dei tamponi vi era a marzo, ora non c'è più".

Secondo Borrelli la politica seguita sui tamponi è quella indicata fin dal sorgere dell'epidemia dall' Organizzazione Mondiale della Sanità, integrata dalle circolari del ministero della Salute. In ogni caso la priorità nei tamponi, dichiara il capo della Protezione, dovrà essere data ai sanitari, ai pazienti ricoverati in ospedali e ovviamente a coloro che accusano i sintomi del virus.

La difficoltà nel reperire le mascherine

Un altro tema caldo che è stato affrontato nel corso dell'audizione è stato quello della reperibilità e della distribuzione delle mascherine, strumento necessario per il contenimento della diffusione del virus.

Angelo Borrelli ha ammesso che fin dall'inizio della crisi sanitaria vi sono stati evidenti problemi nell'approvvigionamento dei dpi.

Secondo il dirigente questo è avvenuto per via di una scarsa produzione nazionale, di certo non preparata ad un evento sanitario di tali proporzioni, ma anche per via dell'aumento esponenziale della domanda mondiale di questi prodotti e delle restrizioni del traffico aereo imposte per il Covid-19, così che neanche i primi produttori al mondo (India, Turchia, Russia, Romania), potevano esportare mascherine verso i paesi che ne avevano bisogno.

Per ovviare a questo grave problema il governo ha così deciso di impiegare, in via del tutto eccezionale, i veicoli dell'Aeronautica Militare.

Attualmente, ha puntualizzato Borrelli, sono in corso 52 contratti che dovranno fornire circa 354 milioni di mascherine. Di questi però il Dipartimento della Protezione Civile ne ha annullati 13, per un totale di 37 milioni di dpi. Dei 52 contratti, 22 sono stati trasferiti al Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, perchè risultano prestazioni ancora da esigere.