Stamattina a Reggio Calabria, la Guardia di Finanza ha confiscato beni mobili e immobili a un rinomato medico chirurgo originario di Villa San Giovanni. L’uomo, ritenuto elemento contiguo alla Ndrangheta in seguito a recenti accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, dovrà rispondere di evasione fiscale, falso in bilancio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate al reimpiego di proventi illecitamente acquisiti.

Sorveglianza speciale per il medico legato alla 'ndrangheta

Gli agenti del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, affiancati dal personale del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia con a capo il procuratore capo Giovanni Bombardieri, hanno eseguito nella mattinata odierna un provvedimento con il quale è stata disposta la confisca dell’ingente patrimonio, stimato in circa 25 milioni di euro, a carico del noto medico chirurgo reggino Francesco Cellini.

Il chirurgo calabrese, in seguito al sequestro di beni mobili e immobili tra cui la rinomata clinica Nova Salus sita a Villa San Giovanni, è stato sottoposto alla misura di sorveglianza speciale di P.S, con obbligo di soggiorno.

Francesco Cellini, figura già nota alle forze dell’ordine, in seguito ad alcune operazioni svolte in passato dai carabinieri di Reggio Calabria era stato ritenuto soggetto contiguo alla 'Ndrangheta.

Cellini e il suo legame con i clan

Nell'ambito dell’operazione Sansone, condotta brillantemente dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, il medico chirurgo all'epoca responsabile della cooperativa Anphora che gestiva la clinica “Nova Salus”, di Villa San Giovanni (RC), era risultato vicino a Pasquale Bertuca, capo dell'omonima 'ndrina.

Francesco Cellini, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva disposto il ricovero di soggetti legati alle cosche presso la sua struttura, per evitare loro la reclusione. Il medico, secondo quanto rinvenuto al termine delle indagini, avrebbe curato anche i due latitanti Pasquale e Giovanni Tegano.

Il chirurgo Francesco Cellini, nell'ambito dell’operazione Meta condotta dai Carabinieri di Reggio Calabria, era risultato vicino al boss calabro-milanese Giulio Giuseppe Lampada e al politico Alberto Sarra, con il quale progettava la costruzione, mai terminata, di una struttura clinica all'interno dell’abitazione di Lampada.

L'acquisto di immobili attraverso l'uso illecito di ingenti somme di denaro

Le investigazioni svolte hanno consentito agli agenti di risalire all'importante patrimonio di beni mobili e immobili in possesso a Cellini e al suo nucleo familiare e di accertare una netta sproporzione tra il reddito e il patrimonio del medico chirurgo.

In seguito ad approfondite indagini già nel 2018 era stato disposto il sequestro del patrimonio illecitamente posseduto dal medico, costituito anche dalle società “Anphora S.c.a.r.l.” alla quale era affidata la gestione della nota clinica “Nova Salus”, della “Nuova Anphora s.r.l.” e della “Nuova Salus s.r.l.”. Attraverso alcuni accertamenti bancari, i finanzieri hanno rilevato l’uso ‘illecito’ da parte del medico chirurgo di cospicue somme di denaro, prelevate dalle casse sociali e utilizzate principalmente per l’acquisto di immobili.