La pandemia provocata da Coronavirus non accenna a mollare la presa, soprattutto oltreoceano, dove in queste settimane si stanno registrando la maggior parte dei nuovi contagi a livello planetario.

Il Paese più colpito è il Brasile, che nella giornata del 16 giugno ha fatto registrare un numero record di nuovi contagi: 34.918 secondo i dati forniti dalla John Hopkins University. Il ministero della Sanità brasiliano ha segnalato altri 1.282 decessi a causa della Covid19. Al momento il Brasile è la seconda nazione più colpita, dopo gli Stati Uniti, che fanno registrare oltre due milioni di infetti.

Le autorità sanitarie degli States nelle scorse ore hanno comunicato l'esistenza di nuovi focolai di coronavirus anche in Texas, Arizona e Florida. Secondo gli esperti quest'aumento giornaliero dei casi, negli Stati Uniti, è dovuto anche alle proteste per la morte di George Floyd, l'afroamericano 46enne ucciso dagli agenti di polizia a Minneapolis. I numerosi cortei hanno provocato infatti degli assembramenti piuttosto consistenti. In Texas poi si è registrato un forte aumento dei ricoveri a causa della Covid-19, tanto che il governatore Greg Abbott ha esortato i suoi concittadini a restare a casa e ad uscire soltanto se strettamente necessario. Il coronavirus negli Stati Uniti ha fatto fino adesso più morti della prima guerra mondiale.

A causa del virus negli Usa sono decedute 116.854 persone, mentre nel corso della "grande guerra" morirono 116.516 americani. In Arizona le terapie intensiva sono ormai quasi al collasso e già nella giornata di lunedì 15 giugno all'ospedale di Tucson era rimasto un solo posto in terapia intensiva. In Oregon un nuovo focolaio è scoppiato in una chiesa pentecostale.

In queste ore anche lo stato dell'Oklahoma registra un aumento importante dei casi, tanto che il presidente Donald Trump sta pensando di spostare all'aperto una sua manifestazione che dovrebbe tenere nella giornata di sabato. La kermesse di Trump è prevista in un luogo chiuso. E Mike Pence, vicepresidente degli Stati Uniti, in un suo recente intervento ha dichiarato che il panico per l'arrivo di una possibile seconda ondata di contagi è ingiustificato.

In India oltre 11 mila decessi in totale, a Pechino quartieri in lockdown

La pandemia avanza anche nel resto nel mondo e non solo in America. In India, sempre il 16 giugno, si sono registrate 2.004 vittime a causa del Covid19: questo numero porta il totale dei decessi nel Paese del Sud-Est asiatico a 11.903. In Europa il virus pare stia mollando leggermente la presa, ma la guardia resta altissima. A Pechino preoccupa intanto l'aumento dei contagi e alcuni quartieri sono tornati nuovamente in lockdown. Nella capitale cinese sarebbero oltre cento i nuovi casi accertati di infezione e la National Health Commission sta cercando di correre ai riparti prima che la situazione sfugga nuovamente al controllo. In via precauzionale molte scuole sono state chiuse e le autorità cittadine, in tutta Pechino, hanno imposto nuove limitazioni agli spostamenti.