Il 3 giugno all'Istituto comprensivo Manin di Roma sono iniziati gli esami orali di terza media con le nuove normative sanitarie anti Covid-19. In base all'autonomia scolastica, la Scuola capitolina è stata la prima nel Lazio e tra le prime in Italia a dare il via alle prove orali che termineranno il 6 giugno, mentre il giorno 9 ci saranno gli scrutini.

Gli studenti del Manin hanno dunque cominciato ad esporre i propri elaborati con i professori intorno alle ore 14. La prima tornata prevedeva quattro gruppi di tre alunni ciascuno.

Emma, una studentessa tredicenne, ha dichiarato all'Ansa: "Nella mia tesina tratterò il tema del sogno collegando tutte le materie, da Salvador Dalì a David Bowie.

Sono un po' in ansia al pensiero di dover parlare a distanza a 10 professori più il preside - ha aggiunto - ma in fondo sono i miei docenti e credo che dopo i primi due minuti l'ansia mi passerà".

L'esame di terza media con le regole anti-nuovo coronavirus

L'esame tradizionale di terza media quest'anno è stato cambiato in seguito all'emergenza sanitaria causata dal nuovo Coronavirus. Gli alunni dovranno esporre in modalità telematica una tesina riguardante una tematica precedentemente concordata con gli insegnanti.

Qualora uno studente dovesse risultare assente perché non sarebbe riuscito a connettersi in tempo, dovrebbe accodarsi agli altri compagni di scuola e attendere il suo turno al termine della giornata dei colloqui.

Invece, in caso di motivazione "grave e documentata", avrebbe a disposizione una sessione suppletiva.

La preside del Manin parla delle modalità con cui si terranno gli esami di terza media

Manuela Manferlotti, preside del Manin di Roma, ha spiegato all'Ansa come si terranno gli esami di terza media: "Abbiamo pensato di gestire questo momento di accompagnamento dei ragazzi ad una fase ancora legata al percorso scolastico - ha dichiarato - inglobando l'esperienza scolastica con questo che è un momento di conservazione e di ragionamento fatto insieme".

Parlando dell'emergenza sanitaria, la preside della scuola romana ha ricordato che i ragazzi si sono visti costretti ad annullare tutti i propri contatti, e per questo motivo: "Ne sono usciti disanimati rispetto alla relazione con la scuola". Il colloquio in sede d'esame serve anche a recuperare questo tipo capacità relazionale.

La professoressa Manferlotti ha definito questo momento "una bella esperienza" e ha sottolineato che molti docenti sono commossi all'idea di poter "toccare i propri ragazzi con questa modalità di esame".