Maddie McCann sarebbe morta. Questa almeno è l’ipotesi formulata dalla polizia tedesca che indaga sul caso. La bambina sparì – all’età di soli 3 anni - nel mese di maggio del 2007 mentre si trovava con i genitori in Portogallo per una vacanza. Sono 13 anni che si cerca di risolvere questo misterioso caso di cronaca. In questi giorni però è arrivata una svolta nelle indagini. Le autorità hanno infatti individuato il pedofilo Christian Brueckner come principale sospettato del rapimento di Maddie e anche della sua eventuale uccisione. Secondo il procuratore che si occupa del caso le speranze di rivederla viva, infatti, sono pressoché nulle ma i genitori tengono vivo un piccolo barlume di speranza.

La svolta nelle indagini del caso Maddie

Il sospettato - di 43 anni - attualmente sta scontando una pena detentiva di 7 anni per aver abusato sessualmente di una donna anziana. Secondo i media tedeschi, però, Christian Brueckner ha abitato in una fattoria in Portogallo proprio prima della scomparsa di Maddie McCann e nel periodo successivo utilizzava un camper girando in lungo e in largo. Durante gli anni antecedenti il 2007, l’uomo sarà arrestato diverse volte per spaccio, furto e abusi sui minori e nel 2008 era finito tra i sospettati proprio del caso della piccola Madeleine, pista poi abbandonata dalle autorità per mancanza di prove. Nel 2018 il pedofilo sarà arrestato dai carabinieri di Milano – città dove era scappato – nel corso di un’indagine internazionale per droga.

Solo un anno prima inoltre Brueckner era stato nuovamente condannato in Germania per abusi su minori. In totale, nel corso degli anni, l’uomo ha accumulato oltre 17 condanne per i vari reati già descritti.

Una chat dell’uomo potrebbe essere la chiave nel caso Maddie McCann

Sarà l’intercettazione di una chat scambiata in rete tra il pedofilo e un suo amico a far tornare vivi i sospetti su Christian Brueckner.

Nel corso della conversazione, infatti, l’uomo ha dichiarato di “sapere tutto” sulla fine fatta dalla piccola Maddie. L’ipotesi formulata dagli inquirenti è che, dopo essere entrato nella stanza dei genitori della bambina per derubarli il sospettato – all’epoca dei fatti 30 enne – ha notato Madeleine addormentata sul letto e l’abbia rapita.

I coniugi McCann si trovavano nel ristorante dell’albergo, molto vicino alla stanza, per cenare con alcuni amici e non si sono accorti di nulla. All’inizio delle indagini la polizia portoghese ha vagliato tutte le possibilità, tra le quali anche quella che dietro alla sparizione della bambina ci fossero proprio i genitori, salvo poi scagionarli. La procura federale tedesca in questi giorni, parlando del presunto rapitore, ha dichiarato: “Non escludiamo che ci siano dei complici che possano avere partecipato al crimine” lasciando intendere che questi ultimi sappiano o possano sapere dove sia stato nascosto il corpo di Maddie.

Gerry & Kate McCann: “Noi continuiamo a sperare di riabbracciarla”

Il PM tedesco è fiducioso di poter chiudere l’indagine, incriminando definitivamente Christian Brueckner, ma la polizia chiede a chiunque l’abbia coperto o sappia qualcosa sul caso Maddie di farsi avanti.

La speranza è di ottenere prove schiaccianti sulla colpevolezza del pedofilo tedesco. Tra gli indizi diffusi per comprendere meglio la posizione del sospettato ci sono la targa di una Jaguar alla quale Brueckner cambiò proprietà nel periodo della sparizione della bambina e un numero di telefono di un persona con la quale l’uomo ha parlato per circa mezz’ora la sera dei fatti.

La famiglia della piccola Madeleine McCann, attraverso il proprio avvocato Clarence Mitchell, ha espresso soddisfazione per avere finalmente il nome di un sospettato dopo tanti anni di buio totale, ma non possono certo essere sollevati dall’ipotesi della procura federale che è quasi certa che la bambina sia morta. Gerry & Kate McCann hanno comunque speso parole di speranza ma anche rassegnazione: ”Noi continuiamo a sperare di riabbracciarla, ma siamo grati alle autorità per queste nuove informazioni, desideriamo che si arrivi a una conclusione per ritrovare la pace che abbiamo perduto”.