Il lockdown imposto dall'emergenza sanitaria è stato un banco di prova durissimo per milioni di italiani. E ora che, nel nostro Paese, i contagi da Covid-19 sembrano sotto controllo, sta tornando la voglia di normalità. Una voglia che si fa sentire in maniera prepotente soprattutto nei ragazzi e nei giovani. Nei giorni scorsi, gli adolescenti di Brembate, comune in provincia di Bergamo, hanno deciso di scrivere e distribuire un volantino per rivendicare il loro diritto allo svago. Ma, come sottolineato dal quotidiano L'Eco di Bergamo, le richieste dei giovanissimi sembrano dividere gli animi dei residenti.

"Il Covid-19 ci ha tolto tutto"

Per le vie di Brembate e sulla pagina Facebook del paese, da qualche giorno, circola un volantino firmato dagli adolescenti. "Cari cittadini, il Covid-19 ci ha privati di una parte fondamentale della nostra vita" hanno esordito nella loro missiva andando poi subito al "sodo". "A voi adulti - hanno attaccato - invece, cosa ha tolto? La quotidianità del timbrare il cartellino, a chi è già in pensione il rito del caffè al bar o la passeggiata all'Iper (il locale centro commerciale caratterizzato da un supermercato e da una galleria di negozi, ndr)".

Come hanno spiegato, la pandemia, ai più giovani, ha tolto il diritto di vivere tutto quello che serve per crescere: la scuola, i compagni, gli amici, gli abbracci, le farfalle nello stomaco per la prima cotta, le serate in oratorio e le gite.

"Durante le settimane di lockdown - hanno spiegato i ragazzi - siamo stati bravissimi: abbiamo accettato e rispettato ogni restrizione imposta dallo Stato, ma adesso che tutti stiamo respirando un po' di normalità, vi domandiamo di comprenderci". "Siamo in tanti e siamo rumorosi - hanno continuato - ma forse il suono delle nostre voci è più bello di quello delle sirene delle ambulanze che, per mesi, ci hanno accompagnato".

Il volantino divide il paese

Gli adolescenti di Brembate, hanno poi descritto brevemente le loro giornate tipo: quattro calci ad un pallone, una partita a carte, una merenda di giardino, quattro chiacchiere un po' di musica. Ovviamente, come hanno ammesso loro, fanno un po' di casino e, ogni tanto, qualche parola forte scappa; tuttavia, ci tengono a precisare: "Questo non fa di noi dei cattivi ragazzi":

I giovani hanno poi rivendicato di poter vivere quello che il Covid ha tolto e, in riferimento alle polemiche montate anche sui social nelle ultime settimane, hanno chiesto agli adulti di portare pazienza.

"Si tratta di un mese – hanno sottolineato – e poi tornerà il silenzio tombale e magari qualcuno di voi rimpiangerà anche le nostre voci".

L'accorato appello degli adolescenti ha però diviso i brembatesi. Molti dei residenti, infatti, si sono dimostrati d'accordo con i ragazzi e condividono la loro voglia di vivere appieno, e senza pensieri, la loro età. Tuttavia, c'è anche chi contesta l'atteggiamento, a tratti egoistici, dei giovani: "Nessun lockdown può giustificare un impeto di maleducazione".