Il professor Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di virologia e microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Padova, sostiene con convinzione che non bisogna abbassare la guardia sulla diffusione del Coronavirus in Italia. Una posizione “prudente” che l’ha portato nei giorni scorsi anche a pensare di uscire dal Comitato tecnico scientifico della Regione Veneto, dopo una serie di incomprensioni con altri membri. Il virologo, in alcune dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos, ribadisce il proprio pensiero, supportandolo con una breve analisi dei dati che arrivano da altre zone dell’Europa.

“Sono preoccupato che in Catalogna o in Francia si siano circa 800-1.000 nuovi contagi di Covid-19 al giorno – ha spiegato Crisanti – si tratta di Paesi molto simili all’Italia per clima e condizioni sociali”. Inoltre ha aggiunto di essersi domandato i motivi di questa differenza con la nostra penisola: potrebbe essere per le misure protettive adottate da noi, ma anche la conseguenza di test fatti sulle persone sbagliate.

Per Crisanti sono utili i controlli nelle aree della movida

Per Crisanti sarebbe utile svolgere maggiori controlli anche nelle zone della cosiddetta “movida”. Infatti in quei luoghi si concentrano parecchie persone che hanno molti contatti tra loro, spesso senza la protezione delle mascherine: bisognerebbe cercare lì eventuali individui infetti in grado di trasmettere il virus, che da sempre sfrutta il comportamento umano per diffondersi, ricordando sempre che chiunque abbia più interrelazioni con altri è maggiormente a rischio.

Altra situazione da tenere costantemente sott’occhio è quella dei nuovi arrivi dall’estero: secondo il virologo è giusto sottoporre tutte le persone che entrano in Italia a tampone: “Dio solo sa quanto sarebbe stato necessario comportarsi così all'inizio dell’epidemia – sottolinea Crisanti – lo avevamo proposto già nel febbraio scorso”.

Anche la Toscana è intenzionata a seguire i suggerimenti di Crisanti

Quindi, per il professor Crisanti la priorità resta quella di individuare, circoscrivere e spegnere tutti i possibili focolai e sottoporre chi viene da fuori a controlli per evitare che il virus sia reintrodotto dall'esterno. Questi principi sono stati seguiti dal presidente della Toscana, Enrico Rossi, che ha dichiarato di stare valutando l'ipotesi di promuovere una serie di test, da realizzarsi su base volontaria, in tutti i punti nevralgici della movida della sua regione.

In questo modo si vuol cercare di capire cosa stia succedendo davvero, se il Covid-19 continui a circolare nel nostro Paese, soprattutto attraverso forme asintomatiche, oppure no.

Si ricompone la polemica tra il professor Crisanti e Luca Zaia

Nel frattempo in Veneto sembra ricomposi la frattura tra il governatore della Regione, Luca Zaia, e il professor Crisanti, dopo che quest’ultimo aveva minacciato di abbandonare il suo incarico nel Comitato tecnico scientifico in seguito ad alcune incomprensioni con gli altri membri, molto vicini al presidente. Lo stesso virologo ha detto di augurarsi un chiarimento dopo le ultime dichiarazioni del politico della Lega. Infatti nelle scorse ore, partecipando alla trasmissione Cartabianca su Rai 3, Zaia aveva lanciato parole distensive.

"Ho dei purosangue attorno a me, gli scienziati, compreso il professor Crisanti – aveva detto – è inevitabile che ogni tanto tirino qualche sgroppata, l'importante è l'obiettivo da raggiungere”. Dal canto suo il virologo ha sottolineato di essere stato travolto da numerose manifestazioni di stima e affetto da parte di gente comune, che lo incoraggiava ad andare avanti. Quindi Crisanti avrebbe deciso di rimanere a lavorare nel comitato della Regione.